Corriere della Sera

Siviglia, rimonta record e la dedica al mister che lotta contro il tumore

Il tecnico aveva parlato della sua malattia alla squadra

- (Afp)

Nessuna partita è finita finché non è finita, vero Mister? I suoi ragazzi sono scesi in campo martedì, contro il Liverpool, già sapendo che sarebbe stata dura. E che il loro allenatore, l’argentino Eduardo Berizzo, detto «Toto», era malato. Malato, non spacciato. Un adenocarci­noma alla prostata: suona male, vero, ma spesso non è irrimediab­ile. Anche il primo tempo buttava male per il Siviglia, allo stadio Ramón Sánchez Pizjuán: tre «pappine» dagli inglesi in 30 minuti; e il morale nello spogliatoi­o, durante l’intervallo, non doveva essere alle stelle.

Fanno generalmen­te parte dell’intimità della squadra i conciliabo­li, o magari la strigliata del tecnico, nella pausa di un match iniziato sotto cattivi auspici. Ma, qualunque cosa si siano detti, è certo che, rientrati in campo, i ragazzi di Berizzo non erano nello stesso stato d’animo con il quale ne erano usciti. I Reds hanno visto tornare sul terreno di gioco undici avversari per niente demoralizz­ati e, nel giro di due minuti, il francese Wissam Ben Yedder ha dato il via alla rimonta andalusa, fino all’insperato pareggio finale, 3 a 3, che lascia il Siviglia a un solo punto di distanza dal Liverpool nella classifica del Gruppo E della Champions.

Spalti impazziti di felicità per lo scampato pericolo, cronisti increduli: quale pozione magica è stata distribuit­a dall’allenatore nel vestuario del Sánchez Pizjuán? È circolata voce che Berizzo avesse scelto quel momento per rivelare ai suoi ragazzi di essere malato, come se questo potesse scuoterli e spingerli all’attacco con l’energia dei momenti disperati, ed è vero che la squadra gli ha dedicato il terzo gol, quello risolutivo, segnato nei minuti di recupero, ma i giocatori sapevano fin da domenica scorsa del carcinoma diagnostic­ato al loro Mister. Al quale ieri hanno inviato una lettera che inizia con le parole dell’«Inno del Centenario», la canzone del club scritta nel 2005 dal sivigliano Francisco Javier Labandón Pérez, detto «El Arrebato», L’Impeto: «Dicono che non si arrende mai». Non può essere diversamen­te: «È il nostro motto da molti anni» si legge nel comunicato diffuso con la lettera.

«Mister, hai attributi in abbondanza per superare tutto questo — gli hanno scritto i giocatori —. Ti sei guadagnato il nostro rispetto e il nostro L’esultanza I giocatori del Siviglia circondano il tecnico Eduardo Berizzo al termine della rimonta martedì in Champions League affetto e vogliamo dirti che puoi contare sulla tua squadra e su migliaia di persone che ti aiuteranno in questo percorso. Forza!». L’ala destra Jesús Navas González ha assicurato che ieri gli allenament­i si sono svolti regolarmen­te: «Berizzo era tranquillo, nonostante la sua difficile situazione. E non è vero che ci ha parlato del suo cancro alla prostata nell’intervallo, però dovevamo affrontare la situazione per lui».

Il mondo del calcio spagnolo si è mobilitato a sostegno del tecnico argentino, in forza al Siviglia dal mese di giugno: il Barcellona ha messo a disposizio­ne tutta la sua équipe di medici e specialist­i. E l’hashtag AguanteTot­o (tieni duro, Toto) trionfa su Twitter. «Non è finita finché non è finita» diceva la leggenda del baseball americano Yogi Berra. Ed è vissuto fino a 90 anni.

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