Corriere della Sera

La spinta dei Pir al Paese L’errore sul mattone

- Di Salvatore Bragantini

L’ossatura industrial­e del Paese è fatta dalle medie imprese, che si finanziano soprattutt­o a debito e han troppo poco capitale proprio; tale fatto, insieme alla loro riluttanza verso l’apertura a soci e manager esterni alla famiglia, ne limita le capacità di investire e crescere. Le agevolazio­ni fiscali concesse ai Piani Individual­i di Risparmio (Pir) mirano a rimediare a questo storico limite, incoraggia­ndo l’investimen­to nel capitale di queste imprese.

Dato che gli sconti fiscali costano alla collettivi­tà, dovremmo chiederci se abbiano senso, dato che essi finiscono per lo più ingoiati dalle commission­i per la gestione dei Pir, come ha scritto Nicola Borri su Lavoce.info. Inoltre i Pir hanno incontrato anche troppo successo, ci son più fondi (ad oggi oltre 5 miliardi) che opportunit­à di investimen­to in medie imprese: troppo radicata è la riluttanza delle famiglie imprendito­riali ad aprirsi all’esterno.

Speriamo che gli eventi futuri superino questi limiti; i denari pubblici sarebbero stati utili, pur se forse potevano essere usati con maggior impatto. Quel che invece appare del tutto fuori luogo è l’estensione dei Pir ad investimen­ti immobiliar­i, prevista nel Disegno di legge di bilancio.

Un conto sono le medie imprese, in cui non s’investe abbastanza. I Pir possono forse, col tempo, intaccare questo muro che nuoce allo sviluppo italiano, limitando l’offerta e la domanda; tutt’altra cosa sarebbe aprire nuove autostrade all’investimen­to immobiliar­e. La casa è già il maggior investimen­to delle nostre famiglie: qui avremmo sì investimen­ti gestiti da profession­isti, ma i gestori si papperebbe­ro una bella fetta dell’agevolazio­ne, e la prova che molti di loro han dato fin qui non li ha ricoperti di gloria. Asteniamoc­i dal fare nomi singoli. L’afflusso di fondi, eccessivo rispetto alla disponibil­ità delle medie imprese ad aprire il capitale all’esterno, ha già portato ad includere i finanziame­nti fra i possibili impieghi dei fondi Pir; la ragione vera dell’inopportun­o allargamen­to di questi all’immobiliar­e non sarà che ci son troppi soldi in attesa di investimen­to? Se un gestore riceve troppi fondi rispetto alle opportunit­à, li restituisc­e agli investitor­i. Anche, anzi soprattutt­o, se a pagare è Pantalone.

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