Corriere della Sera

Eppure le idee al di là di tutto continuano a camminare

- Di Nicola Saldutti

Ci sono i pezzi di verità che emergono dalle interviste, dagli atti giudiziari, dai racconti, dalle cronache. E poi ci sono i pregiudizi, le percezioni, le cose che i sondaggi svelano come punti di vista. E dunque come verità vissute nella vita quotidiana. Prendiamo il risultato dell’indagine WeWorld Onlus che dimostra come soltanto un italiano su due pensi, valuti, immagini, sostenga, creda, che le colpe della violenza di genere non siano in alcun modo imputabili alla donna. Uno su 6 pensa addirittur­a che la responsabi­lità nasca proprio dalle donne. Sono due piccoli numeri che ci raccontano di quanta strada vada ancora percorsa. Certo, lo scandalo di Hollywood ha avuto l’effetto di rendere pubblica (nel senso di renderlo argomento del quale si fa meno fatica a parlare da parte delle vittime) una situazione che non è (purtroppo) confinabil­e al mondo dello spettacolo. Ecco perché lo studio di WeWorld è prezioso: fotografa non tanto il mondo come lo vorremmo ma come è, quali sono i ragionamen­ti che ancora si fanno. E allora viene da chiedersi una sola cosa: come si può fare a fissare il limite? Come si può arrivare ad aumentare il grado di consapevol­ezza? In una parola, come si può (e si deve riuscire) a sancire la soglia dei diritti di persona in modo chiaro. Forse la strada può apparire lenta, ma gli stessi italiani ancora densi di pregiudizi la indicano: educazione e scuola, oltre naturalmen­te ad una legge più chiara. Forse questo è l’effetto Hollywood, il fatto che molti di più ne parlino. Molti di più. E se l’Onu con la sua campagna Orange day, ha raccolto il consenso di decine e decine di comuni in Italia per UNiTe, la giornata internazio­nale per l’eliminazio­ne della violenza sulle donne, questo, vuol dire che le idee camminano. Dall’Empire State Building a Palazzo Marino al Maschio Angioino. E anche il Corriere fa la sua parte, con diverse campagne attraverso il blog La 27 esima Ora, dallo speciale su «che cosa è molestia e che cosa non lo è», fino all’iniziativa al maschile #dauomoauom­o. Perché la questione della violenza sulle donne non è una questione di genere. Ma di persone.

Niente da insegnare. Devi essere complice. È ciò che fa Gesù con la donna che sta per essere lapidata. Scende nella realtà che questa persona sta vivendo

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