Corriere della Sera

Missione possibile

Dybala e Higuain restano a digiuno con il gol Ci si gioca la qualificaz­ione con l’Olympiacos

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Paolo Tomaselli

Dybala non è quello di aprile (3-0 per la Juve), anche se dopo il 90’ ha l’occasione migliore della partita, parata alla grande da Ter Stegen. Messi non è quello di settembre (3-0 per il Barça) e gioca poco più di mezzora. Così il punto che si spartiscon­o bianconeri e blaugrana è un punto di partenza solo per i catalani, che volano agli ottavi, sicuri del primo posto. Ed è un punto di sospension­e per la Juve: la squadra di Allegri adesso ha una lunghezza di vantaggio sullo Sporting Lisbona, che gioca al Camp Nou l’ultima partita. Solo una vittoria dei portoghesi e una sconfitta bianconera ad Atene il 5 dicembre contro l’Olympiacos possono compromett­ere la qualificaz­ione, che resta una missione più che possibile. In attesa che arrivi marzo, il mese invocato instancabi­lmente da Max per vedere la versione migliore della sua squadra.

Quella contro il Barça non prende gol ed è già una notizia, ma si adegua presto al voltaggio basso della partita. Le assenze pesano. Quella iniziale di Messi, certo. Ma anche quelle di Chiellini, fermato da un problema muscolare, e di Mandzukic, due custodi dell’anima guerriera juventina. Messi se ne sta in panchina a sorpresa: domenica il Barça sfida il Valencia, 2° nella Liga e Valverde preferisce farlo riposare, dopo l’affaticame­nto agli adduttori con l’Argentina.

Allegri, per l’assenza improvvisa di Chiellini, presenta un inedito 3-4-2-1, in cui la Juve difende spesso a 5. Con Douglas Costa e Dybala dietro a Higuain l’idea è quella di dare velocità e profondità alle ripartenze. Anche se Higuain fatica a tenere un pallone, qualche fiammata si vede, ma scottare questo Barça, molto più solido di quello umiliato l’11 aprile, è dura: Dybala e Cuadrado forzano due conclusion­i, che si perdono alte. Dall’altra parte il vertice alto del rombo è Paulinho, dietro le due punte. La Juve chiude bene gli spazi sia tra le linee che nei duelli individual­i. E l’unico pericolo arriva da una punizione di Rakitic dalla trequarti, che attraversa l’area e sbatte sul palo, senza che nessuno tocchi il pallone.

A inizio ripresa compare la Pulce, ma il ritmo resta blando e la Juve rimane imprecisa. I pericoli per Buffon arrivano ancora su punizione: prima Suarez e poi Messi calciano fuori. La conquista territoria­le del Barcellona è quasi accademica, ma ci pensa Cuadrado a ravvivarla con un errore che manda Digne davanti a Buffon. L’ex romanista preferisce mettere in mezzo e Rugani libera. Vuoi vedere che la partita si accende negli ultimi 20’? Non è così. Messi dà un calcione a Dybala in difesa: può essere questa l’immagine finale di una partita deludente? No. Paulo trova finalmente la miccia per il suo sinistro: la girata è angolata e tesa, ma Ter Stegen è in stato di grazia. Almeno lui.

Dybala Adesso il Barça difende meglio, era difficile fare di più Allegri Abbiamo subito poco o niente È un punto importante

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(Afp) Accerchiat­o Lionel Messi, entrato soltanto all’11’ della ripresa, contrastat­o dagli juventini Rodrigo Bentancur (a sinistra) e Claudio Marchisio
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