Pipita senza palloni e senza movimento
La Juve ha basato tutta la partita su un contropiede che non è mai avvenuto. Allegri sapeva di dover lasciare il pallone al Barcellona, ma aveva messo tre fantasisti intorno a Higuain per poter ripartire con insistenza. Non c’è riuscito. Il Barcellona aveva molte riserve, per quasi un’ora non ha giocato nemmeno Messi, ma ha fatto girare il pallone in modo delicato e abbastanza noioso, con una facilità che era un segnale forte di superiorità complessiva. Sono mancati nella Juve tutti gli uomini tra le linee. Cuadrado molto confuso, pasticcione. Dybala sperso sulla trequarti, quasi scolastico quando ha fatto il centrocampista e affaticato, non lucido, quando ha fatto l’attaccante. Episodico Douglas Costa, il più europeo degli attaccanti, ma anche il più prevedibile. La sintesi è che a Higuain, il Pipita, non è mai arrivato un pallone né lui ha fatto qualcosa per accomodare la notte ingrata. Non è un risultato terribile, direi che le possibilità di arrivare secondi sono intatte, ma è stata chiara la differenza con l’avversario, anche in una gara molto morbida del Barcellona, quasi un lungo allenamento con la palla. È stata questa chiarezza a rendere seria la partita, questa dimostrazione di inferiorità evidente pur giocando in casa e contro un avversario che non ha mai provato davvero a vincere. A modo suo è più preoccupante la piccola inedia juventina di ieri che la sconfitta con la Samp. Qui c’era concentrazione, grande aria, importanza del risultato, ma non è cambiato molto. Allegri aveva secondo me letto bene la partita, era una Juve inferiore che doveva andare in attacco con contropiedi palla a terra e possibilmente eleganti. Sono mancate le ali, è mancato l’apporto di un centrocampo frastornato dal continuo torello del Barcellona. È la conferma di una Juve non brillante, ma anche di una discreta possibilità di andare avanti in Champions sia pure come seconda protagonista. Molto secca la sconfitta della Roma, l’Atletico fa sempre fatica a fare gol ed anche stavolta l’ha dimostrato. Però ne ha fatti due. È stata a tratti una Roma più lunga, meno complessiva e squadra rispetto al campionato, e ha pagato ai primi veri errori. Peccato perché non si è vista una differenza di potenziale fra le squadre. Solo l’insistenza dell’Atletico e una predisposizione impropria alla sicurezza da parte della Roma. Per fortuna anche qui c’è ampio modo di rimediare.