Renzi e la Leopolda «di lotta»: subito la legge sul fine vita
«Ci sono i numeri per la legge». Poi si lamenta sui collegi: Rignano sta con Livorno
Renzi lancia la Leopolda di lotta, a cominciare dalla notizie false. E poi annuncia: «Il primo passo? Una legge sul fine vita». Alla kermesse assente Prodi, sul palco Minniti.
«Io credo che sul fine vita ci siano i numeri in Parlamento e che la maggioranza del mondo cattolico sia d’accordo»: Matteo Renzi apre un nuovo fronte. Lo fa sul treno, e poi nel discorso inaugurale alla Leopolda, dove arriva tra gli applausi della sala gremita di gente. Nel suo intervento alla kermesse il segretario punta anche i riflettori sul problema delle fake news e sul pericolo che, tramite i social, vengano inquinate le elezioni. Sarà uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: «Lottiamo per la verità».
Dunque il biotestamento: «Dobbiamo approvarlo perché è giusto senza trasformarlo in un terreno di scontro tra i partiti», dice Renzi dal palco. È un provvedimento sollecitato anche da Pisapia e Bonino. E al Nazareno ritengono che soprattutto sul fine vita si possa ottenere una maggioranza trasversale, giacché i grillini hanno detto di essere pronti a votare quel provvedimento.
C’è anche lo ius soli, sul tappeto, per il quale si potrebbe contare sulle assenze in Aula di Ap. Ma quel provvedimento, stando ai sondaggi, è molto divisivo, soprattutto in campagna elettorale.
È quindi sul biotestamento che Renzi vuole imprimere l’accelerazione. È rimasto molto colpito dall’incontro di ieri, a Montevarchi, con Paola Nepi, una malata di Sla: «È stata una esperienza toccante, lei parla con un filo di voce e chiede la legge sul fine vita. Mi ha detto “ora anche voi cattolici la dovete fare, perché ve lo chiede il Papa”».
«Un provvedimento del genere — aggiunge l’ex premier — passa se si batte l’ostruzionismo». E secondo Renzi c’è un unico modo per farlo: «Si può vincere con la fiducia. Io l’ho messa sulle unioni civili, quindi sono favorevole a metterla. Ma la scelta è di Gentiloni e noi lo appoggeremo qualsiasi cosa decida di fare».
Fosse per Renzi quella legge si farebbe senz’altro. Alla Leopolda parlerà di questo Paolo Vivoli, medico e amico del segretario che ha organizzato l’incontro con Nepi.
Ma per il fine vita i tempi sono comunque brevi perché Renzi non rinuncia all’idea di andare alle elezioni a marzo. Facendo il possibile per rivedere in Parlamento i collegi disegnati dall’Istat: «Ma vi pare possibile — sbotta sul treno — che Rignano stia nel collegio di Livorno anziché in quello di Firenze? Quelli dell’Istat hanno disegnato i collegi in modo meraviglioso». L’obiettivo è quello di modificare il decreto quando arriverà alle Camere per il parere consultivo. Il capogruppo a Montecitorio Ettore Rosato lascia intendere che il Pd ha già fatto sapere al governo come la pensa: «Non può essere che l’Istat decida al posto del Parlamento. Tutto il rispetto per i rilievi tecnici, però...». Però con «tutto questo caos» Renzi ammette di non sapere a questo punto dove si candiderà. E quindi i collegi andranno modificati.
Sul fine vita credo che siano d’accordo anche i cattolici Per vararlo io direi sì alla fiducia ma decide Gentiloni