Il Principe Buzzurro
Sono completamente d’accordo a metà con la signora Sarah Hill, madre di uno sventurato pargolo di sei anni, che ha chiesto alla scuola del figlio di mettere al bando la favola della Bella Addormentata, dove un sedicente Principe Azzurro, in realtà un produttore di Hollywood in crisi di astinenza, bacia una donna senza il suo consenso, approfittando del momentaneo stato di stordimento della medesima. Come scrivono i giornali inglesi, la storia di quel bacio estorto è solo uno dei tanti insegnamenti subdoli che il noto sessista Charles Perrault, in combutta con una coppia di facoltosi soci vicinissimi a Trump, i fratelli Grimm, ha trasmesso a decine di generazioni. Biancaneve oltraggia le minoranze fin dal nome: perché Bianca e non Nera? Quanto alla sorte di Cenerentola, reclusa in casa a fare la serva, allude alla sottomissione femminile in modo fin troppo compiacente. E, a chiunque lo osservi con sguardo libero da pregiudizi, il principe che si mette a cercarla dappertutto appare per quello che è: un odioso, insopportabile stalker. Pure feticista, a causa dell’ossessione per le scarpe. Su Cappuccetto Rosso non vale la pena di spendere troppe parole. Il lupo che si traveste da nonna è un fulgido esempio di identità di genere. E che cosa ti combina il cacciatore? Gli spara. Davvero un bell’esempio per l’infanzia.
Desta invece qualche perplessità la pur rispettabile posizione di chi vorrebbe denunciare il principe che si arrampica sui capelli di Rapunzel. In ogni caso, trattandosi di una scala, dove sono ubicate le uscite di sicurezza?