Corriere della Sera

«Referendum tra i Verdi per l’ok all’intesa»

- Giuseppe Alberto Falci Monica Guerzoni

«Faremo un referendum fra tutti gli iscritti per validare l’alleanza con Renzi e il centrosini­stra». Angelo Bonelli, leader dei Verdi, non chiude sull’accordo con il Pd.

Fino a poche settimane fa eravate in disaccordo con Renzi. Cosa è cambiato?

«Le critiche dei mesi precedenti sono ancora valide. Anche Walter Veltroni ha scritto pochi giorni fa sulle carenze del Partito democratic­o in materia di ambiente. Le differenze ci sono. Ad esempio, non siamo d’accordo sulle politiche energetich­e e sul ponte sullo Stretto. Tuttavia mi consenta di dire una cosa». Prego. «Noi Verdi siamo stati sempre parte costitutiv­a e fondamenta­le del centrosini­stra. Del resto siamo stati tra i fondatori dell’Ulivo. Non abbiamo dunque cambiato idea».

Non temete che l’apertura a Renzi possa provocare un’ ulteriore scissione tra i Verdi?

«Non c’è stata alcuna scissione. Nadia Spallitta non è mai stata dei Verdi. Nel 2012 fu eletta a Palermo con Idv, poi è passata con Leoluca Orlando, e infine è approdata nel Pd. A giugno si è candidata con una lista civica. E in quell’occasione l’abbiamo supportata». I leader delle minoranze Orlando, Emiliano e Cuperlo, invece disertano in blocco. In compenso ecco aggirarsi il senatore Dario Stefàno, arrivato di fresco dai banchi di Sel.

Oscar Farinetti, uno dei simboli della Leopolda, è «molto incasinato con Fico», il parco agroalimen­tare di Eataly a Bologna e poi non ha voglia di parlare di politica «in un momento in cui tutto viene frainteso». Il forfait di Alessandro Baricco fa notizia, ma Renzi, chiarito che la Leopolda «non è mai stata una cosa da vip», ha annunciato «altri nomi come Baricco». Nell’attesa di vederli apparire trapela un certo entusiasmo perché ha accettato l’invito «un nipote di Adriano Olivetti».

La regia è passata da Simona Ercolani a Roberto Malfatto, che firmò il Lingotto di Veltroni. Sulle pareti spoglie di una tre giorni in versione low cost lo slogan «Non permettiam­o ai rimpianti di superare i sogni» descrive lo stato d’animo di chi resta aggrappato alla scialuppa fiorentina.

Il signor Carlomagno nel 2016 ebbe un giorno di notorietà per aver guidato il coretto «Fuori! Fuori!» all’indirizzo di Bersani e D’Alema. E oggi, a scissione consumata? «Se non mettono veti possono rientrare». Il premier Gentiloni è in missione in Africa. In forse i ministri Delrio e Madia, causa malanni di stagione. Confermati Fedeli, Franceschi­ni e Pinotti. Luca Lotti, oltre a dividersi con Maria Elena Boschi onori e oneri dell’organizzaz­ione, coordinerà il tavolo sullo sport dopo la gran botta dei Mondiali. Le guest star? «Quest’anno — scherzano dietro le quinte — c’è Minniti».

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Angelo Bonelli, 55 anni, leader della Federazion­e dei Verdi

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