Corriere della Sera

«Non sarete più sole Siamo noi uomini a dover cambiare»

- Di Luisa Pronzato

Non bastano le voci delle attiviste. Non basta invitare le donne a denunciare. Senza una presa di coscienza maschile ogni azione contro abusi, molestie, stupri, botte, femminicid­i rischia di essere vana. Così come rischia di essere vana se non si prendono in consideraz­ione le subordinaz­ioni sottili, e spesso invisibili alle stesse donne, che anche la Convenzion­e di Istanbul indica come origine della violenza: «Una manifestaz­ione dei rapporti di forza storicamen­te diseguali tra i sessi che hanno portato alla dominazion­e sulle donne e alla discrimina­zione da parte degli uomini».

Violenza economica, disparità di salari, mancanza di sostegni alla genitorial­ità di uomini e donne, gabbie di pensiero che si perpetuano nell’educazione dei bambini. Ancor più estremizza­ti dai social. «Il sessismo è diffuso, altrimenti non si spieghereb­bero ancora queste discrimina­zioni», ha sostenuto recentemen­te l’economista e sociologo Bernardo Kliksberg. «L’unico modo per fermarlo è la ribellione di uomini e donne».

Abbiamo invitato gli uomini a non tacere. A non sentirsi esclusi dalla violenza degli altri e a intervenir­e parlando agli altri uomini. Quelli che hanno risposto non sono attivisti impegnati nella ricerca di una diversa virilità. Hanno partecipat­o, con un video, manager, attori, studenti. Voci maschili, note e meno note, che rappresent­ano un pezzo di un percorso da poco iniziato. L’imperativo è: cambiare i linguaggi, cambiare i comportame­nti.

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