Corriere della Sera

Tapie e il cancro, choc in tv: sono pronto ad andarmene

Francia, l’ex magnate: ho vissuto alla grande, i tifosi mi danno forza

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Bernard Tapie figlio di contadini e operai è stato venditore di televisori e poi star della tv, tifoso di ciclismo e di calcio e poi, da presidente, vincitore del Tour de France e della Champions League. Ha cantato Réussir sa vie («Vivere una bella vita») parlando di sole, oceani e nuvole, è stato l’attore di Claude Lelouch e il ministro di Mitterrand prima che lo Stato francese lo citasse in giudizio. A 74 anni Tapie è ammalato di cancro allo stomaco e si è confidato a Laurent Delahousse, conduttore della rete pubblica France 2.

«Bisogna accettare che a un certo punto si va verso l’ultima prova, che è la morte. Non è una catastrofe, ho vissuto in modo formidabil­e — dice Tapie, l’eterno ciuffo ormai scomparso per le cure —. Vivo con la stessa donna da 42 anni, i miei figli stanno bene e pure i miei nipoti. Non ho voglia di andarmene, ma bisogna trovare la saggezza per dire che una donna di 35 anni con tre bambini che si ammala di tumore al seno, quella è un’altra cosa».

Il rapporto diretto tra stress e tumore è oggetto di opinioni diverse in medicina, ma secondo Tapie è quel che i medici hanno evocato per spiegare come mai si sia ammalato. «Perché un tumore grave allo stomaco proprio a me, che non fumo e non bevo? Il dottore mi ha risposto: “Ha mai sentito l’espression­e farsi il sangue marcio? Ecco, ora ha capito”». Caduto in rovina e più volte risorto, Tapie è ancora in lite con lo Stato per la vendita dell’Adidas, che fu l’apice della carriera di uomo d’affari. Nel 2008, quando l’amico Sarkozy era presidente, lo Stato affidò a un arbitrato il contenzios­o Adidas-Credit Lyonnais e lui ottenne la cifra record di 404 milioni. Ma a maggio la Cassazione lo ha condannato a rimborsarl­i tutti.

Bernard Tapie è stato la bestia nera del Front National, e anche quel ruolo lo ha svolto a modo suo. Quando tutti cominciava­no a distinguer­e tra leader «pericolosi» e elettori «da capire», lui ripeteva che no, «Le Pen è un farabutto e quindi sono farabutti pure quelli che lo votano». Per antipatia più che per ideologia, lui che era di destra ma da deputato votava con i socialisti. Nel 1992 andò a un comizio FN a Orange, venne fischiato ma salì sul palco e a sorpresa gridò: «Bisogna prendere gli immigrati, uomini, donne e bambini, caricarli sulle navi e mandarli via!». Applausi increduli ed entusiasti. «E per essere sicuri che non tornino, bisogna affondarli!». Altra ovazione, ma poi Tapie cambiò tono: «Non mi ero sbagliato su di voi. Ho parlato di un massacro, e voi avete applaudito. Domattina guardatevi allo specchio, e vomitatevi addosso».

Tapie è molto odiato, e molto amato. Quando parla dei tifosi dell’Olympique Marseille che hanno riempito lo stadio di scritte «Coraggio Nanard, siamo con te», la voce si rompe: «La migliore chemio che abbia mai avuto».

@Stef_ Montefiori

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 ?? (immagini da France 2) ?? In tv Bernard Tapie, 74 anni, durante l’intervista a France 2 in cui ha raccontato la sua malattia
(immagini da France 2) In tv Bernard Tapie, 74 anni, durante l’intervista a France 2 in cui ha raccontato la sua malattia
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