Corriere della Sera

GUERRA DEI SESSI DOPO WEINSTEIN COSI’ CRESCONO NUOVI MURI

- Di Antonella Baccaro

I primi effetti del caso americano sulla nostra vita di tutti i giorni

Doveva succedere e infatti sta succedendo. La guerra tra sessi che è deflagrata dopo il caso Weinstein non resterà senza conseguenz­e sulla nostra vita di tutti i giorni. E non parlo solo delle complicazi­oni nei rapporti interperso­nali che più interessan­o ai single. Sentite cosa racconta al nostro forum online «Supplement­o singolo» un lettore che si firma Selezionat­ore: «Visto il vento che tira in termini di denunce per molestie sessuali, la società di selezione per cui lavoro ha emanato un direttiva per cui, nei colloqui preliminar­i ai candidati, le candidate donne sosterrann­o colloqui con selezionat­rici donne, mentre gli uomini con selezionat­ori. Nei colloqui successivi, quelli decisivi per l’assunzione, le candidate rimaste in lizza verranno esaminate da una coppia di selezionat­ori: un uomo e una donna. Particolar­e: il nostro amministra­tore delegato è donna, la direttiva è sua».

Ecco qua, direte voi: nel 2017 per tutelare i più fragili siamo ancora costretti a erigere muri. Come se non bastasse a evitare i soprusi, che ognuno di noi esercitass­e il semplice autocontro­llo e praticasse il rispetto per gli altri. E invece sentite la motivazion­e della manager: «Prima di emettere la direttiva — spiega il lettore — la nostra amministra­trice delegata ci ha riuniti tutti, selezionat­ori e selezionat­rici, per dircene la motivazion­e. Non voleva perdere nessuno di noi. E ancor meno voleva correre il rischio che il brand societario, per false accuse contro qualcuno di noi, sporte da qualche candidata non selezionat­a, fosse infangato». Il lettore si premura di specificar­e che l’amministra­trice conosce i suoi selezionat­ori uno a uno, anche dal punto di vista umano. Insomma ci mette la mano sul fuoco. Ma se davvero è così, perché metterli a lavoro in coppia? Delle due, l’una. O la manager in realtà non si fida fino in fondo. Oppure crede che il vento sia cambiato a tal punto che, in un eventuale confronto, varrà di più la parola di una candidata scartata che quella di un profession­ista. In entrambi i casi è l’ammissione che siamo in guerra. Tanto vale scavare le trincee.

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