Corriere della Sera

I ventimila capi d’archivio e la collezione «firmata» Marzotto

- Enrica Roddolo Matteo Persivale

Designer Primo progetto speciale di Dondup «firmato Matteo Marzotto»: Iconic Dondup, una collezione di 20 capi che si ispira all’heritage dell’azienda che ha un archivio di oltre ventimila capi. Venti capi, dal denim alla felpa, dal montgomery al blazer, da acquistare su dondup.com e indossare al maschile o al femminile. Venti capi «firmati» Marzotto perché, confessa lui nel negozio di via Spiga 50, talenti del design set cinese, Anna Yang non ha frequentat­o scuole tessili in Cina o di fashion in Europa, ma ha coltivato la passione e la profession­e in casa, una famiglia di sarti.

Come ha costruito il suo progetto moda? «Respirando in casa profumo di stoffa e filo sin da bambina, sono nata nello Hunan e poi mi sono trasferita a Shanghai. E poi studiando marketing prima di avviare l’attività a Shenzhen». con influencer e sportivi

«il direttore creativo? Al momento sono io stesso: porto la mia esperienza nella moda e la passione per i trend». Piani 2018? «Sono stato in Asia, da Hong Kong alla Corea del Sud da dove è appena tornato il ceo Marco Casoni. Sarà, credo, Seul la prossima tappa globale di Dondup».

A quali stilisti si ispira? «Più che agli italiani, anche se mi piace il lavoro di Msgm, il riferiment­o sono John Galliano e Maison Margiela o Comme de Garçon».

I colori di Annakiki? «Il rosa, che torna spesso, ma soprattutt­o il rosso. E, oltre ai colori, un modo di lavorare, anzi di lavorare più volte i tessuti fino a ottenere il risultato desiderato. E i volumi oversize». e la moda «non è più una questione di offrire bei vestiti ma belle esperienze, bei momenti» come dice il nuovo ad di Corneliani, Paolo Roviera (con lui il direttore merchandis­ing Stefano Gaudioso), si capisce come il nuovo corso dell’azienda mantovana — verranno svelati a gennaio il nuovo logo e il packaging rinnovato — sia sempre più simile a un club per gentlemen che a una normale azienda di menswear. Il progetto «Corneliani Classictea­m Experience» è, per prima cosa, un’esperienza. Che viene ancora prima della capsule collection di vestiti sportivi — una tuta da automobili­smo, giubbino e cappello da baseball, il blazer blu logato, il borsone. Roviera — uno dei film della sua vita è Il caso Thomas Crown con Sport Steve McQueen — ha pensato a una corsa automobili­stica, nel Mantovano. I driver della scuderia d’auto d’epoca Classictea­m e un gruppo di ragazzi — e influencer — lontani dal mondo dell’automobili­smo: tutti insieme, qualche weekend fa, al volante di auto come la Lancia Lambda Casaro (1929), Aston Martin Le Mans (1933), Jaguar XK120 FHC SE (1952), Giulietta Spider Passo Corto del 1956, Porsche 356 A Cabrio del 1958. Il risultato? Un video (su Corneliani.com da martedì) per presentare sì la capsule collection ma soprattutt­o il nuovo corso aziendale. Se le aziende del nostro menswear insistono — meritoriam­ente, la manifattur­a italiana attrae aziende di tutto il mondo che vengono a produrre qui — sul savoir faire, Corneliani scommette sul savoir-vivre del gentleman moderno. Perché se non basta più cucire bei vestiti, tanto vale ingegnarsi a cucire dei bei momenti. Su misura.

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La capsule collection
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 ??  ?? Anna Yang ha iniziato a Shanghai prima di avviare Annakiki, a Shenzhen. In alto, la sfilata della primavera-estate 2018, a Milano
Anna Yang ha iniziato a Shanghai prima di avviare Annakiki, a Shenzhen. In alto, la sfilata della primavera-estate 2018, a Milano

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