Corriere della Sera

Picnic invece del banchetto Il matrimonio diventa country

- Di Corinna De Cesare cdecesare@corriere.it

imenticate gli eccessi da mille e una notte, il pizzo sangallo e i castelli, i banchetti ottocentes­chi e le auto d’epoca. Immaginate invece tovaglie di lino ricamate a mano, fiori di campo ed erbe aromatiche come centro tavola, balle di fieno con cui i bambini giocano a nascondino ed ecco una fotografia dei matrimoni di oggi.

Nel 2015 sono state celebrate in Italia 194.377 nozze, 4.600 in più rispetto al 2014. Si tratta dell’aumento annuo più consistent­e dal 2008 ma se i giovani sono tornati a sposarsi, lo fanno in maniera completame­nte diversa rispetto ai loro genitori. Il 45,3% del totale dei matrimoni è, secondo l’Istat, rito civile. Senza navata della chiesa e spesso, senza l’ostentazio­ne di tempi ormai passati. Per questioni pratiche (i contratti di lavoro sono sempre più flessibili, +26,3% quelli a termine nel primo semestre del 2017), di stipendi light (1.362 euro la retribuzio­ne mensile netta per i laureati triennali a cinque anni dalla laurea) ma non solo. Molte coppie sono già famiglie collaudate e quando decidono di sposarsi, vogliono tutto fuorché lo sfarzo. Come Gianni e Laura, trentenni di Luino, un figlio di due anni che porterà loro le fedi il prossimo 15 giugno. «Volevamo una festa semplice, quasi rustica, a contatto con la natura. Tant’è che alla fine per il riceviment­o abbiamo scelto un ex mulino nel varesotto» spiegano. Nozze country insomma, con piantine di timo come centrotavo­la e una fisarmonic­a come colonna sonora. «L’ostentazio­ne non appartiene più alle coppie contempora­nee — spiega Antonella Guzzardi, ex pr che nel 2016 dopo un viaggio a Smirne, Turchia, resta folgorata dai carciofi in fiore e si apre una società di eventi ricercati, picnic e riceviment­i a contatto con la natura (Cynara Flair, da quel carciofo in fiore) —. Tante coppie convivono già da un pezzo e vogliono più che altro festeggiar­e e condivider­e con le persone più care un evento felice». In Italia le unioni di fatto sono più che raddoppiat­e dal 2008, superando il milione negli anni 20132014. E le convivenze sono ormai più di 641mila, un numero cresciuto quasi dieci volte rispetto agli anni novanta (fonte, Istat). I dati sulla natalità poi confermano che le libere unioni sono una modalità sempre più diffusa di formazione della famiglia: oltre un nato su quattro ha genitori non sposati. Come Beppe e Bea, trentenni di Monza che hanno addirittur­a deciso per il prossimo anno «un buon non matrimonio», alla maniera di Lewis Carroll. «Nessun rito, nè religioso nè civile. Ci conosciamo dalle elementari — racconta lui per telefono — il primo bacio è arrivato però solo sette anni fa ma poi abbiamo recuperato il tempo perso. La migliore dimostrazi­one di due persone che si amano è la famiglia e noi abbiamo già due figli. Non crediamo nel matrimonio ma vogliamo comunque festeggiar­e il nostro amore e per questo faremo una grande festa all’aperto con gli amici e parenti che hanno condiviso la nostra storia». Una festa dell’amore la chiama lui, che non ha mai creduto nel vincolo legale delle nozze.

Anna e Valeria invece, 23 e 31 anni, si uniranno in rito civile a ottobre dell’anno prossimo e anche loro, come tutte le altre coppie, hanno scelto un riceviment­o di campagna vicino Milano. «Ci piace l’idea del contatto con la natura, la semplicità, il buffet a chilometro zero. E visto che le nostre sono nozze speciali, volevamo un riceviment­o altrettant­o speciale con tante margherite e papaveri». Niente lusso, niente castello, solo due fedi, gli amici, i parenti, un bicchiere di vino con un panino, la felicità.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy