Banche, sul caso Etruria l’audizione di Ghizzoni Scontro Brunetta-La Via
La commissione di inchiesta sulle banche si appresta ad affrontare il dossier Banca Etruria. Tanto che tra le audizioni richieste figura già quella dell’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. La convocazione, dunque, del banchiere che, secondo la ricostruzione riportata dal libro «Poteri Forti (o quasi)» di Ferruccio de Bortoli, sarebbe stato sollecitato da Maria Elena Boschi per valutare l’acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit. Un’operazione mai avvenuta, mentre la banca aretina, dove il padre di Boschi ricopriva la carica di vice presidente, come noto è finita insolvente insieme a Banca Marche, CariChieti e Cari Ferrara. A formalizzare la richiesta per la convocazione dell’ex numero uno di Unicredit è il senatore di Idea, Andrea Augello.
Laddove Ghizzoni dovesse confermare quanto scritto da de Bortoli, finora smentito dalla diretta interessata, una parte dei componenti della commissione (i parlamentari del M5S, così come Augello) ritiene indispensabile ascoltare anche la sottosegretaria alla presidenza Boschi. Il lavoro dell’organo che indaga sul settore bancario è destinato, insomma, a surriscaldare il clima politico. «Vale la pena interrogarsi come mai su Etruria, anziché muoversi il ministro Padoan, che aveva la delega, si sia attivata un’allegra comitiva di amici che sembrava gestire proprio quella delega», osserva Augello. Il riferimento, oltre che al sottosegretario Boschi, è al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che non ha fatto mistero di essersi speso in favore di Banca Etruria presso la Popolare dell’Emilia Romagna. Non a caso, lo stesso Delrio figura nell’elenco delle probabili convocazioni. A occuparsene sarà l’ufficio di presidenza della commissione già all’inizio della prossima settimana.
Al vicepresidente dell’organo, Mauro Marino (Pd), non sfugge la delicatezza politica dei prossimi atti della commissione e conferma la necessità di fare una «riflessione per fissare e condividere un metodo per procedere nel futuro. L’obiettivo, del resto, è approfondire tutto e predisporre le audizioni necessarie».
L’esito dei lavori nell’aula di Palazzo San Macuto, nel frattempo, registra l’insoddisfazione dei parlamentari per l’intervento del direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via. Chiamato a riferire sulla vicenda Mps è finito nel mirino del vicepresidente, Renato Brunetta.
«Mi sento fortemente imbarazzato da dei civil servant che non so per quale ragione dimostrano una totale inadeguatezza rispetto ai fatti per cui sono stati chiamati a rispondere» dice Brunetta.
In merito agli elenchi dei debitori di Veneto Banca trasmessi alla commissione, l’istituto in liquidazione precisa che le indicazioni temporali sui finanziamenti sono «da riferirsi alla data di prima classificazione a inadempienza o sofferenza», cioè al deterioramento del credito, «e non alla data di erogazione».