Il viaggio di Elisabetta Sgarbi
di Richard Loncraine, protagonista maschile Timothy Spall, sul tema: l’amore possibile nella terza età.
Budget sforbiciato, e non è questo il tappeto rosso delle star; ma il senso della scoperta e della ricerca più estrema, e la caccia ai nuovi talenti, che sono le munizioni nel caricatore della piccola gloriosa rassegna torinese, sembrano immutati. Qualcuno darà poi la caccia a Asia Argento, responsabile di una sezione collaterale, ma ha già fatto sapere che non dirà nulla su Harvey Weinstein.
La direttrice Emanuela Martini naturalmente non si pronuncia sui 15 film in gara, ma delle altre sezioni cita come assi nella manica il surrealismo politico di La cordillera dell’argentino Santiano Mitre (ex vincitore del TFF), e il film «post zombie» Les Affamés del canadese Robin Aubert.
Resta il rammarico per la poltrona vuota lasciata dall’omaggiato De Palma. La direttrice si consola con l’operazione pedagogica rivolta ai giovani, che da sempre rappresentano
Al Festival di Torino arriva anche Elisabetta Sgarbi. Lunedì verrà presentato L’altrove più vicino - Un viaggio in Slovenia, film diretto da Elisabetta Sgarbi. Un viaggio ai confini dell’altrove che ci è più prossimo, una terra, un popolo, una cultura, che è appena oltre una soglia mobile, fatta per essere attraversata e cancellata milioni di volte dalle trasmigrazioni di persone, lingue, abitudini. Al termine la conversazione con la stessa Sgarbi, Emanuela Martini, Claudio Magris, Paolo Rumiz e Igor Coretti-Kuret.