L’ITALIA IGNORATA DEL 58%
Il Movimento 5 Stelle è un partito eversivo? Eversivo è una qualifica grossa, molto grossa, ma è anche una definizione per così dire tecnica, che quindi dovrebbe essere affidata a chi è tecnicamente competente a darla, vale a dire ai giuristi. Personalmente, nella mia ignoranza sarei portato a dire che un partito può essere qualificato come eversivo quando non si riconosce nei valori e nelle regole della Costituzione della Repubblica, cioè nei principi di eguaglianza e di libertà sanciti dalla nostra Carta, ovvero quando esso contesta l’architettura che nella Carta stessa viene disegnata dei vari poteri dello Stato e delle norme che ne definiscono la vita. Ma credo — nella mia ignoranza, ripeto, e dunque pronto a ricredermi — che per arrivare a incarnare una dimensione eversiva tutto ciò non basti. Ci vuole anche qualcosa di diverso dalle parole, dalla critica sia pure la più aggressiva, sommaria e insulsa: e cioè la violenza. Vale a dire uno strumento concreto e palesemente illegale. Lascio giudicare ai lettori se realmente tutto l’insieme dei programmi e dell’azione dei 5 Stelle configurino un’ipotesi del genere. Quello che sappiamo è che nella polemica politica riaccesasi in vista delle elezioni, sempre più spesso e più o meno esplicitamente ai grillini viene affibbiato comunque la qualifica di partito eversivo. Sia dal Pd renziano che ama considerarsi il solo baluardo possibile contro i barbari, sia da parte della varia Destra berlusconiana che si candida anch’essa ad argine per antonomasia contro il populismo eversore dei 5 Stelle.