La coperta corta del contributo per i neonati
La coperta è corta. Nella maggioranza c’è l’accordo politico per rifinanziare il bonus ai neonati da 960 euro l’anno per tre anni, voluto con insistenza da Ap, ma mancano i soldi. O meglio ci sono, ma «pescano» nello stesso forziere che doveva servire ad aumentare la platea dei familiari a carico dal punto di vista fiscale. Con la legge di Bilancio, sia il Pd che Ap, come segnale di attenzione verso i redditi più bassi, avrebbero voluto elevare la soglia di reddito che devono avere i figli o il coniuge per essere considerati fiscalmente a carico, ferma da decenni a 2.840 euro annui lordi. L’innalzamento della soglia però costa molto, e nel frattempo è arrivata l’intesa per la proroga del bonus bebè. Doveva scadere quest’anno, ma sarà prorogato per almeno tutto il 2018. E si aggiungerà al bonus per le mamme da 800 euro, e a quelli per gli asili nido.
L’intesa c’è, ma non si è ancora tradotta in un emendamento, vista la difficile quadratura dei conti. A disposizione del Senato ci sono non più di tre o quattrocento milioni di euro per «integrare» la manovra, forse anche di meno. Mentre la lista della spesa si allunga. Ora che c’è finito dentro anche il Milleproroghe, oggetto di un classico decreto ogni fine d’anno, la legge di Bilancio è l’ultimo «treno» buono sul quale far salire un provvedimento da portare ad approvazione entro la fine di legislatura.