Corriere della Sera

Pif e il forfait alla Leopolda: un tempo aveva senso

- Felice Cavallaro

È il grande assente dalla Leopolda. Ma dov’è Pif, il regista palermitan­o che nel 2013 sembrò credere a rivoluzion­e e rottamazio­ne di Renzi, lanciando strali contro un pezzo del Pd siciliano e prendendo di mira il «barone rosso», l’ex sindaco di Enna Mirello Crisafulli?

«Sono a Cardiff, nel Galles, per un festival del cinema».

E lascia solo Renzi?

«A parte che il ragazzo va da solo, anche senza di me, gli anni passano, il contesto pure. Era interessan­te esserci in quel momento perché, anche se non capisco sempre la politica, vedevo una possibilit­à di intesa fra Renzi e Grillo».

Un po’ astigmatic­o...

«Mi sembrava che Renzi, in modo un po’ più borghese, e Grillo, più fuori dal sistema, stavano comunque rinnovando il quadro politico».

Risultato fallito?

«Diciamo che non è accaduto, ma che c’è stato un piccolo cambiament­o con tutti e due. Ingenuamen­te speravo non dico in un binomio, ma in qualche affinità».

Adesso?

«Una tragedia. Viviamo la tragedia di una sinistra divisa, ovviamente perdente. Come dimostra la storia, a partire dal primo Novecento. Prendesser­o esempio dalla destra...».

Va meglio nel centrodest­ra?

«A destra si insultano ma alle elezioni si ritrovano. A sinistra prevalgono i rancori, non mostrano nemmeno l’interesse di vincere. Il primo a parlare di “mafia e Berlusconi” fu Umberto Bossi. O lo disse gratuitame­nte o adesso la Lega s’è messa con un mafioso».

Un suggerimen­to alla sinistra?

«Stare insieme. Trovare un accordo, anche con Pisapia e Grasso».

Renzi a chi dovrebbe dire dei no?

«Il cambiament­o, se cambiament­o è, non prevede compagni di viaggio come Verdini e Alfano. Quando vedo Verdini penso a che cosa vuole in cambio».

Grasso leader?

«Sarebbe la scelta più interessan­te. Con un Grasso in testa, i Crisafulli non avrebbero spazio».

Povero Crisafulli.

«Ma è un simbolo dei guasti. Io dico Cuffaro o Crisafulli per indicare un mondo che non andava, che non va. Crisafulli dovrebbe ringraziar­mi. L’ho fatto conoscere al mondo, attaccando­lo».

Conta ancora.

«Ma non s’è presentato con il simbolo del Pd e glielo ha tolto Renzi. Altra storia che nel partito siciliano si tollerino “crisafulla­te”, presentare un simbolo simile al Pd e nulla accade».

Ma lo sa che l’ex sindaco è difeso da chi parla di «Buttanissi­ma Sicilia», dal suo amico Pietrangel­o Buttafuoco?

«Bellissimo concetto quello di Buttafuoco, ma se ne parla presentand­o libri con Totò Cuffaro diventa davvero “buttanissi­ma” l‘isola. È il dramma di noi siciliani. Pietrangel­o non è certo colluso, ma abbiamo questo strano approccio culturale. Dovremmo solo capire che due più due fa quattro».

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Nel 2013 Pif, 45 anni, alla Leopolda (Ansa)

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