Corriere della Sera

Facebook e le Politiche: una squadra anti fake news

- Massimo Gaggi

Facebook sta costruendo una task force italiana per impedire che le sue reti sociali vengano usate per distorcere la campagna elettorale con massicce infiltrazi­oni di notizie false. Il silenzio della società fondata da Mark Zuckerberg che, con le altre piattaform­e del gruppo (Instagram, WhatsApp e Messenger) controlla il 77% del traffico mondiale dei social media, è durato meno di 24 ore, dopo le anticipazi­oni del New York Times. Prima i no comment. Poi, ieri sera, Laura Bononcini, capo della Public policy di Facebook Italia, ha confermato che, in vista del voto italiano, la società «avrà un team qualificat­o pronto a gestire le segnalazio­ni e prendere le misure opportune». Facebook dice di avere «una squadra numerosa che lavora per sostenere l’integrità delle elezioni in tutto il mondo e le elezioni italiane sono una grande priorità». In sostanza una conferma dell’impegno preso nei mesi scorsi ad esercitare una sorveglian­za più attenta per evitare il ripetersi di infiltrazi­oni come quelle che nell’ultimo biennio hanno pesato sul referendum per la Brexit e sulle presidenzi­ali Usa. Una maggiore attenzione che si è già manifestat­a per le elezioni francesi e tedesche. Preoccupat­a di non diventare l’arbitro dei contenuti immessi in Rete, Facebook è, però, orientata a seguire un modello di sorveglian­za leggera: non l’esame di tutti gli interventi politici postati sulle piattaform­e ma interventi su segnalazio­ne. La società assicura che «tutti i partiti e le autorità competenti potranno contattarc­i per segnalarci attività che infrangono le leggi italiane o gli standard della comunità di Facebook». Una media company a responsabi­lità limitata, insomma: ma con una reazione ritardata il danno verrà limitato, non eliminato. Intanto Facebook assicura che sta demolendo l’incentivo al fake: il premio pubblicita­rio per chi aumenta il traffico con insulti e accuse false.

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