Divisioni
«Ahad!!!», uno, ovvero: «Dio è uno solo», si legge persino sui graffiti sui muri del carcere di Isis nei sotterranei dello stadio di Raqqa. Li hanno vergati i militanti jihadisti condannati per qualche infrazione del codice rigoroso di comportamento imposto in nome dell’interpretazione più intransigente e rigida del monoteismo wahabita. È stato interessante trovarli ancora perfettamente leggibili tra le rovine della capitale del «Califfato» appena catturata dalle milizie curde siriane.
Proprio quei graffiti possono aiutarci a spiegare i motivi che due giorni fa hanno spinto gli estremisti sunniti in odore di Isis ad attaccare la moschea sufi nel nord del Sinai. «Ahad» significa «uno», il che esclude qualsiasi accenno di politeismo, senza neppure nominare la trinità cristiana, inclusi i pellegrinaggi sulle tombe di santi e predicatori, inclusa l’«eresia» yazida, inclusi i «traditori» sciiti, inclusi persino i sunniti tolleranti, quelli che magari non si alzano sempre prima dell’alba per le preghiere e si dimostrano un poco pigri nel rispettare le regole del Ramadan. Inclusi anche i seguaci della tradizione sufi: tollerante, pluralista, i cui leader ribadiscono la loro adesione alla tradizione religiosa musulmana, ma intimista, mistica, la cui enfasi sulla crescita spirituale tramite la meditazione estatica è vista come idolatria dagli zeloti del monoteismo. Il New York Times cita Jacob Olidort, studioso dell’Islam, che individua proprio nel pellegrinaggio ai maestri «santi» sufi esperti nella meditazione il motivo centrale dell’accusa di «politeismo» rivolta loro da Isis e Al Qaeda.
Sembrano dispute di un altro mondo, cose da inquisizione medievale. Non lo sono. L’espansione dell’estremismo islamico sunnita negli ultimi ● I fedeli musulmani nel mondo sono un miliardo e 600 milioni
● L’Islam è diviso in due «famiglie» principali, i sunniti (il 90 per cento del totale) e gli sciiti
Odio ideologico Nella visione teologica di Isis anche i sunniti tolleranti e moderati sono un obiettivo
● Ma anche all’interno di queste due denominazioni le divisioni dottrinarie sono molteplici
● I sufi, per esempio, fanno parte di un Islam sunnita «mistico» e tollerante spesso nel mirino delle fazioni più integraliste che si rifanno all’Islam delle origini, considerato il più «puro»
● A questa scuola appartengono i gruppi come l’Isis e Al Qaeda, movimenti anazionali, ma anche il wahabismo predicato per lo più in Arabia Saudita