Corriere della Sera

Clienti scortati a Rigopiano alla vigilia della tragedia

- Di Virginia Piccolillo

«La situazione non è bella. In basso c’è poca neve anche se tira vento e sta nevicando. Da Loreto in su c’è la zona critica. Inoltre ha chiamato l’Hotel Rigopiano dicendomi che ha dei clienti. Gli ho spiegato la situazione critica che abbiamo. Considera che non abbiamo l’Unimog (un tipo di fuoristrad­a ndr) quindi all’occorrenza siamo senza turbina. Siamo sempre al buio. Fammi sapere. A più tardi». Sono le 06.51.37 del 17 gennaio 2017, quando questo messaggio d’allarme viene inviato da un cantoniere della Provincia al dirigente del servizio viabilità, Paolo D’Incecco e al geometra Mauro Di Blasio, responsabi­le del piano neve. È il giorno prima della strage. E questo WhatsApp viene riportato in un’informativ­a dei Carabinier­i Forestali come prova del fatto che la strage poteva essere evitata. Invece dalle carte emerge che alla vigilia della slavina, in condizioni meteo già critiche, i clienti vennero scortati all’Hotel da chi avrebbe dovuto portarli via: la polizia provincial­e. In una telefonata intercetta­ta (in un’altra indagine a l’Aquila) Di Blasio racconta a D’Incecco il modo in cui il giorno prima della valanga hanno organizzat­o assieme al presidente della Provincia, la salita delle auto verso l’Hotel Rigopiano. «Quando erano tutti pronti là con la polizia provincial­e messa lì per fermare le macchine che si imbucavano dietro, tutto bello organizzat­o… il Presidente ha cominciato a telefonare alla polizia provincial­e… Ho chiamato il Presidente e gli ho detto “caro Presidente… con l’hotel abbiamo un contatto diretto ogni 20 minuti lo chiamiamo appena possibile e sta’ tutto a posto persino del Rosso l’ho sentito pure io». Eppure i Carabinier­i Forestali di Pescara hanno ricostruit­o, dal piano reperibili­tà, che la Provincia sapeva del pericolo che incombeva sulla strada 8. «Si possono verificare — c’era scritto — fenomeni valanghivi nell’area dei versanti nordest e sudest di Monte Siella e Monte S.Vito, coinvolti, in passato, da eventi di notevole rilievo e di particolar­e gravità che hanno interessat­o la strada provincial­e che da Rigopiano raggiunge Campo Imperatore…». Per la Procura i due avrebbero dovuto chiudere la strada.

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