Corriere della Sera

STORIE DI ILLUSTRI GIUSTO DIRE NO AI PRIVILEGI

DIVORZI

- Pietro Volpi

Caro Aldo,

fino a poco tempo fa, in caso di divorzio il giudice stabiliva, a vantaggio del coniuge incolpevol­e, il diritto a ricevere periodicam­ente dall’altro coniuge un importo per assicurarg­li il tenore di vita avuto nel matrimonio. Da qualche tempo invece, a seguito di una sentenza della Cassazione, per determinar­e l’eventuale assegno di mantenimen­to da riconoscer­e al coniuge incolpevol­e si tiene conto del criterio di autosuffic­ienza economica e non più del tenore di vita. Si assiste a una opposta lettura della legge che conduce a sentenze diametralm­ente opposte a quelle emesse in precedenza. Ma la legge non è cambiata. È cambiata l’interpreta­zione che ne danno i giudici. Non le sembra che con lo strumento dell’interpreta­zione della legge i giudici si trasformin­o di fatto in veri e propri legislator­i?

Caro Pietro,

Èvero, la legge non è cambiata; ma può cambiare ed evolvere nel tempo l’interpreta­zione che ne dà la magistratu­ra. È ovvio che facciano notizia i casi celebri: prima l’ex moglie di Vittorio Grilli, poi l’ex moglie di Silvio Berlusconi. I dettagli di cronaca sono noti, come le ville, le vacanze e tutto. Veronica Lario ha fatto più viaggi di Gulliver. Ma dietro i volti conosciuti ci sono migliaia di divorziati alla ricerca di una soluzione equa. È giusto che l’ex marito debba assicurare all’ex moglie lo stesso tenore di vita di prima, anche quando era sardanapal­esco? La dignità dev’essere sempre garantita; così come una vita agiata, se l’ex coniuge è un miliardari­o. Ma quando la strada comune finisce, può accadere di dover rinunciare a certi privilegi. Risarcire i danni morali è un conto; campare per tutta la vita a suon di rendite milionarie è un altro.

Questo nella teoria. Nella pratica, vale a dire nelle vite normali, molte donne non ricevono gli alimenti e vengono di fatto abbandonat­e a loro stesse. Dall’altra parte della barricata emerge il dramma dei padri separati, spesso costretti a lasciare la casa dove vivono i figli al nuovo compagno della moglie, a dormire in macchina, talora a perdere lavoro e stima di sé. Ho visto il dormitorio che la Curia di Bergamo ha allestito per loro: la dignità è assicurata, ma la sofferenza è tanta. Queste sono le vere emergenze, non il tenore di vita di chi per sua fortuna trova sempre un paracadute.

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