Il Milan col Toro cerca il vento giusto per la rimonta
Montella e un miniciclo dove non può sbagliare Sfida Kalinic-Belotti, bomber in cerca di riscatto
Con la «mente più libera», come garantisce Vincenzo Montella dopo la conquista dei sedicesimi di Europa League, il Milan oggi contro il Torino inizia un miniciclo che lo dovrebbe portare a Natale con il pieno di punti e una rimonta avviata, magari spinta da quel «vento cambiato» che l’allenatore intravede nella larga vittoria contro l’Austria Vienna. «Se dopo un errore iniziale poi si vince 5-1 significa che il vento è cambiato», è, appunto, la speranza del mondo Milan che ieri è andato a dormire dopo aver incassato anche il sorpasso del Bologna al settimo posto.
Non erano queste le aspettative dell’estate, e se contro le prime sei in classifica i rossoneri hanno mostrato anche discrete prestazioni senza però raccogliere punti, ora contro le «altre» (nell’ordine: Torino, Benevento, Bologna, Verona, Atalanta, Fiorentina) non ci possono essere alternative: bisogna vincere. Anche perché quando le aspettative salgono, le eventuali delusioni possono fare anche più male all’ambiente e all’allenatore. «Ma io penso positivo», ripete Montella.
Il Torino, però, — che è indietro un solo punto, mira all’Europa, ha ben figurato a San Siro contro l’Inter e non vince contro il Milan dal 2001 —, appare l’avversario più insidioso per avviare propositi di rimonta. «Tra le altre squadre è quella più attrezzata — ammette Montella —, perché ha giocatori di qualità e un bravo allenatore», quel Sinisa Mihajlovic che da queste parti ricordano tutti con piacere, con l’eccezione di Silvio Berlusconi (che però non c’è più) e Suso, che il serbo lasciava in panchina, mentre con Montella è esploso. E sarà proprio lo spagnolo, (Getty Images)
recuperato dopo la botta al gluteo, al fianco di Bonaventura, a dover ravvivare un attacco sterile, almeno dentro i confini nazionali, almeno contro le squadre di livello. Fin qui contro le sei grandi il Milan ha segnato 4 gol, mentre contro le altre 6 ne ha segnati 15. I baby cannonieri di Coppa, André Silva e Cutrone (11 gol stagionali a testa, comprese le Nazionali), resteranno ancora a guardare in panchina. «Loro sono importanti per il presente, lo diventeranno ancora di più per il futuro. Io devo scegliere, anche in funzione della partita. André Silva ha giocato la metà delle gare titolare, Kalinic è più esperto e più adatto in certe partite». Così, giocherà ancora il croato (fin qui 4 gol) chiamato a riscattare uno status non brillante e a fare in modo che i 50 mila di San Siro non rimpiangano troppo il bomber avversario, il Gallo Belotti inseguito dai rossoneri in estate, che a sua volta però tra infortuni e delusioni con la Nazionale non segna dal 20 settembre. Poi Sinisa punta sulla voglia di rivincita dell’ex Niang, che è forse la delusione più grande della gestione Montella. Quale bomber si sveglierà prima?
In realtà, il problema del gol per il Milan non è solo un problema di bomber: «Ci mancano quelli dei centrocampisti, anche Kessie può fare di più, ma molti giocatori non sono stati al 100%». Tra loro c’è Biglia, che dovrebbe lasciare spazio a Montolivo.
Montella André Silva e Cutrone sono importanti e lo saranno di più in futuro Kalinic è più esperto e più adatto per certe partite