Corriere della Sera

Ferrari e i «dispetti» dell’ex Todt cambia il diritto di veto

La mossa anti Ferrari del presidente Fia. Vettel difende il 2° posto

- Flavio Vanetti

DAL NOSTRO INVIATO

Il principale nemico, stavolta, non è Lewis Hamilton, ma Valtteri Bottas. E Iceman II è appollaiat­o sulla pole position del Gp di Abu Dhabi. Domanda obbligata, allora, a Sebastian Vettel: penserà più a inseguire la vittoria — sembra una bestialità, visti i 5 decimi di scarto dal vertice, ma il tedesco una volta di più scommette sul ritmo in gara della Ferrari — o baderà a non sbagliare per difendersi dal tentativo del finlandese della Mercedes di soffiargli il secondo posto iridato?

Seb rimbalza la domanda con un altro quesito: «Voi che cosa fareste?». Bé, attaccare è la miglior difesa… «L’ambizione è di vincere o di centrare il podio. Ma è anche importante blindare la posizione nel Mondiale. Sono messo meglio di Valtteri, però lui è davanti sulla griglia. Avrei preferito essere al suo posto, eppure sono fiducioso: il divario si ridurrà». Speriamo: c’è anche la maledizion­e di Abu Dhabi da scacciare (zero vittorie per il Cavallino); c’è infine da guardarsi da una Red Bull che ha zoppicato con Max Verstappen ma che ha visto Daniel Ricciardo volare sul nido di Raikkonen e soffiare il quarto posto a Kimi. E ora Daniel ci crede: «Ci sarò pure io per un posto tra i primi tre».

Luci artificial­i accese, ultima qualifica del 2017. Nel paddock gironzolan­o «vip» che, a vario titolo, sono stati monarchi: Juan Carlos I, già re di Spagna; Maria Sharapova, che fu la prima numero uno russa del tennis femminile; Nico Rosberg, che dal Gp del Messico è ormai privato della corona conquistat­a un anno fa a Yas Marina. Invece i regnanti di oggi del Circus fanno la voce grossa. Lewis fallisce la zampata numero 73 della carriera. Riesce invece la (Afp) numero 4 a Bottas. Era da settembre e da Monza che la Ferrari mancava la prima fila. La legnata del cronometro, poi, si sente, segno che il «motorone» delle Mercedes resta inavvicina­bile.

La priorità 2018 ferrarista è presto definita: bisogna migliorare ancora la power unit. E a proposito di motori, ecco due chicche dall’incontro stampa carbonaro nel quale Jean Todt ha tra l’altro detto che il diritto di veto della Ferrari d’ora in poi dovrà essere pubblico e non più segreto (il bello è che ai tempi fu lui a negoziarlo così): nonostante i mugugni di Red Bull e McLaren, nella prossima stagione la rotazione sarà su 3 unità e non più 4. Nessun ripensamen­to. E il presidente della Fia, che a giorni sarà rieletto, sogna un motore in comune tra F1 ed endurance: ci scusi, ma siamo perplessi.

Vettel Proverò ad attaccare ma è anche importante blindare il secondo posto nel Mondiale Sul futuro sono ottimista: il gap con la Mercedes si ridurrà

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Rosso di sera Oggi sotto i riflettori di Abu Dhabi si conclude la stagione di F1: Vettel, 30 anni, ha vinto cinque Gp e ottenuto quattro pole

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