Corriere della Sera

Qualità della vita: in testa c’è Bolzano Lecco nella top ten

- Paolo Foschi @Paolo_Foschi

ÈBolzano la città italiana in cui sui vive meglio, mentre nelle grandi metropoli, Roma a parte, la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno. In generale, appare sempre più sfumata la contrappos­izione fra il Nord benestante e il Sud «povero e arretrato», perché «il benessere si concentra su province minori (come dimensioni) dislocate in tutto il Paese». È quanto emerge dalla diciannove­sima edizione dell’«Indagine sulla qualità della vita nelle province italiane» relativa al 2017, realizzata dal Dipartimen­to di scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma per conto del quotidiano Italia Oggi, che nel numero in edicola pubblica tutti i risultati. «Nel complesso — scrive il ricercator­e Alessandro Polli — sono 56 su 100 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabil­e, lo stesso numero della passata edizione». Il dettaglio però è tutt’altro che positivo: «Il 58% della popolazion­e (era il 53,3% lo scorso anno) vive in province caratteriz­zate da una qualità della vita scarsa o insufficie­nte». Milano e soprattutt­o Torino perdono terreno (rispettiva­mente dal 56° al 57° posto e dal 70° al 77°), mentre Roma migliora (dall’88° al 67° gradino). Maglia nera a Trapani, mentre Napoli si conferma al terzultimo posto. Per quanto riguarda i vertici, al secondo posto c’è Trento seguita da Belluno (entrambe con lo stesso ranking del 2016). La capolista Bolzano, ottava l’anno scorso, ha scalzato Mantova, scivolata a sua volta in ottava posizione. La ricerca ha esaminato 9 voci: affari e lavoro, ambiente, criminalit­à, disagio sociale e personale, popolazion­e, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. A livello di aree, si registra «un lieve peggiorame­nto in Italia centro settentrio­nale» e uno «speculare apprezzabi­le migliorame­nto in Italia meridional­e e insulare». Inoltre «aumenta la vulnerabil­ità territoria­le del Nordovest», mentre «le province del Nordest e del Centro mostrano un notevole grado di resilienza». Al Sud invece «il livello medio di qualità della vita è insufficie­nte, ma con timidi segnali di un locale migliorame­nto».

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