Corriere della Sera

I REGALI, LIBERTÀ DI SCEGLIERE MA UN LIBRO È UN’EMOZIONE Pagare non è piacevole ma necessario

- Fra Santino Verna

Non ho mai avvertito l’oppression­e del fisco, né la sua invasività, né i suoi atti persecutor­i. Non mi sono mai sentito inseguito, controllat­o, vessato. Certo, pagare le tasse costa e non è esercizio piacevole. Tuttavia non ho mai desiderato garanzie e tutele di sorta. Perché? Perché ho sempre pagato tutto il dovuto. Rosario Del Vecchio

Caro direttore,

il costume italiano vuole come regali natalizi, ma anche per le varie ricorrenze di amici e parenti, sciarpe, guanti, accappatoi e pigiami. Tecnicamen­te non sono articoli da regalo. Sembra quasi che chi pensa a un regalo, in qualche maniera voglia soddisfare una necessità di chi lo deve ricevere. Si guarda solo a quell’aspetto e non si considera la persona nella sua globalità. Un vero amico usa la correzione fraterna, invitando l’altro alla cura della persona e non al periodico acquisto di indumenti che l’interessat­o potrebbe comprare da solo . Un dono sempre gradito, invece, è il libro, ma molti ci rinunciano, dicendo di non conoscere i gusti del festeggiat­o. Il libro è una finestra sul mondo e può suscitare la curiosità e voglia di conoscere. Molto più di un assortimen­to di camicie. Mentre i vestiti intasano gli armadi, i libri contribuis­cono alla cultura, alla maturazion­e della persona e alle relazioni sociali.

Gentile Fra Santino,

RConvento S. Antonio di Padova, Pescara

ispondo alla sua lettera anche se qualcuno potrà pensare che mi trovo in conflitto d’interessi: il nostro giornale pubblica molti libri e manda in edicola tante collane editoriali. E molto di più farà il prossimo anno con la nascita di una

Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronic­a: scrivialdi­rettore@corriere.it nuova casa editrice.

Ma al di là di questo, credo che regalare un libro sia uno dei gesti più belli che si possa fare. È un dono che si sceglie con cura perché si vuole offrire emozioni a chi lo riceve, far conoscere un autore che ci è piaciuto particolar­mente, condivider­e una storia o un romanzo che ci ha appassiona­to. Oppure invitare a rileggere un classico perché, come scrisse Umberto Eco, «chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…». Non sarei però così severo con chi decide di donare qualcos’altro. In fondo scegliere un regalo, quando non è un obbligo, è un gesto di amicizia e di amore. E vale la pena farlo con libertà.

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