L’altra faccia de «la Lettura» Alla ricerca dei risvolti insoliti
Antropologia Neanderthal annientati dai Sapiens con i cani
Ci sono storie che ogni volta che le ascoltiamo sembrano sempre diverse. Come diverse sono le voci che le raccontano. Storie con «un’altra faccia», come quelle che si trovano su «la Lettura» #313 in edicola fino a sabato (numero più ricco, a 56 pagine), perché raccontate da sguardi differenti.
Apre il numero Alessandro Piperno con una storia tragicamente nota, quella del terremoto che ha colpito il Centro Italia l’anno scorso. Lo scrittore torna ad Amatrice, paese dove trascorreva le estati da piccolo, tra le rovine della casa di famiglia. Dalle macerie prende vita un’altra faccia di quei luoghi: i ricordi di un’infanzia intrappolati fra le crepe.
L’altra faccia di una storia può cambiare anche l’interpretazione del mondo. Lo scienziato Claudio Tuniz, partendo dagli studi dell’antropologa Pat Shipman, reinterpreta un tassello dell’evoluzione: la scomparsa di Neanderthal è dovuta probabilmente a un patto tra «superpredatori»: l’invasione dei Sapiens coi loro cani addestrati per la caccia.
Dalla preistoria alla rivoluzione telematica. L’articolo dello scrittore Guido Maria Brera ripercorre la storia del telefono, il «mostro di casa», capace di sostituirsi alle relazioni umane, così come lo definì la scrittrice Clotilde Marghieri (1897-1981). Da allora, il mondo è stato stravolto dalla rivoluzione digitale, ma oggi più che mai «l’altra faccia» del telefono — il connubio con i social network — ha fagocitato qualunque aspetto dell’esistenza umana. Proprio come aveva anticipato Marghieri.
Raccontare da più punti di vista è fondamentale per conoscere gli aspetti multiformi di una personalità. Pochi sanno, per esempio, che Jack Kerouac (1922-1969) è stato anche un pittore. Nel nuovo numero il musicista Massimo Zamboni lo racconta attraverso la mostra che il Museo Maga di Gallarate gli dedica (dal 3 dicembre al 22 aprile), Kerouac. Beat Painting. Due volti dello stesso protagonista per scoprire l’universo di Kerouac, pittore on the road.
Dal museo al teatro, due sono i personaggi che vengono portati sul palco e presentati attraverso nuove sembianze. Vincenzo Trione intervista l’attrice Virginia Raffaele, ora in tournée teatrale con lo spettacolo Performance, in cui si cala nei panni dell’artista Marina Abramovic. E il critico Franco Cordelli presenta l’opera del trentenne Julien Gosselin, che a teatro porta invece Michel Houellebecq e il suo romanzo, Le particelle elementari.
Infine Stefano Bucci racconta l’altra faccia di una mostra, quella dello smantellamento. A Venezia ha incontrato l’artista Damien Hirst, che ha spiegato come verrà smontata la sua grande esposizione di Palazzo Grassi/Punta della Dogana (fino al 3 dicembre). Il dialogo rivela il dietro le quinte e spiega quale sarà la destinazione delle opere, tra collezioni private e musei.
Si avvicina al termine anche l’esposizione de «la Lettura» alla Triennale di Milano, Il colore delle parole (fino al 3 dicembre, ingresso libero), organizzata con la Fondazione Corriere della Sera e curata da Gianluigi Colin e Antonio Troiano. Protagoniste le illustrazioni d’autore, in un dialogo tra disegno e parola scritta sulle pagine del supplemento.