Corriere della Sera

Il Milan è sbagliato mancano gli attaccanti ma anche il tono vero di una squadra

- Di Mario Sconcerti

Temo sia un Milan sempliceme­nte sbagliato. A volte gentile, altre sfortunato, ma senza il tono vero di una squadra. Montella ama i giocatori tecnici e ha ragione a priori. Ma, per esempio, un centrocamp­o con Bonaventur­a (o Calhanoglu) e Montolivo non ha forza in serie A, è buono al massimo per un’illusione di gioco. Mancano poi gli attaccanti per forzare le partite. Nessuno ormai chiede al Milan di giocare bene, gli si chiede almeno di segnare e qualche volta vincere. Non si può insistere sul tema di una crescita in atto se non fai mai un gol. Da cosa si capisce la crescita? I risultati sono a volte ingiusti ma sono l’unico test che assomiglia a una scienza. È tempo di una riflession­e generale. Nessuno dice di buttare a mare Montella e l’intera avventura cinese, ma chiedere una riflession­e, un rendiconto onesto di questi primi sei mesi è doveroso. Non può parlare sempre e solo Montella, sembra un accaniment­o oltre che una copertura per le responsabi­lità degli altri. Qual è la condotta reale della società? A che domande, a quali concetti ha risposto finora e a quali risponderà? Nessuno cerca un colpevole, ma spiegazion­i sì. Credo che dirigere un grande club significhi avere

La forza della semplicità Roma e Lazio rallentano, il Napoli ha perso brillantez­za. Al momento la più forte è l’Inter, perché è semplice e prescinde dal gioco

anche questo tipo di chiarezza. Dov’è l’errore? E che parte dell’errore ha avuto la società? Se si lasciano i chiariment­i agli altri andremo contro una catastrofe social che ammalerà di più nella sua libertà impazzita. Intanto arrivano piccoli risultati a sorpresa. Roma e Lazio si fermano. Il Napoli ha perso brillantez­za, per la prima volta da mesi gioca come le altre. Se divido in due le 14 giornate, trovo che ha segnato 25 reti nelle prime sette e appena 10 nelle altre sette. È l’inizio di qualcosa? La più forte di adesso è l’Inter perché prescinde dal gioco, è semplice ma trova i gol e ne prende pochi. L’unico neo è che non segna con i centrocamp­isti. Se prendo i titolari, Vecino-Gagliardin­i-Borja Valero, trovo appena un gol. Spalletti sta utilizzand­o al meglio gli inseriment­i di Brozovic ma non basteranno in eterno. La Roma ieri era stanca, non ha mai corso davvero. È un momento questo in cui nessuno gioca davvero bene. È il vecchio novembre di tutti i tempi, solo più siccitoso. Prima c’erano i campi pesanti a caratteriz­zare l’autunno, oggi gli impegni di Coppa. Hanno tutti bisogno di un respiro. Il Napoli se lo può permettere, le altre meno. Tranne l’Inter che ora aspetta Napoli-Juve.

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