Corriere della Sera

Milan, continua il mal di gol La svolta non c’è, San Siro fischia

Pari senza reti con il Torino, non va la coppia Kalinic-André Silva

- Arianna Ravelli

Attaccanti in crisi. L’unica consolazio­ne per i tifosi del Milan è che l’oggetto del desiderio del mercato estivo, il Gallo Belotti (a secco da sei presenze), è troppo spento per accendere i rammarichi e acuire i dispiaceri visto che, nel finale di gara, complice un miracoloso Donnarumma, non realizza il gol che sarebbe valso la vittoria (un po’ beffarda) del Toro (Gigio poi prende anche il successivo tap-in di Iago Falque). L’ex Niang, poi, è così invisibile che non scattano neppure i rimpianti.

Ma l’insoddisfa­zione dei 54 mila di San Siro per lo 0-0 finale (altro punto, dopo quello con l’Inter, strappato dal Toro), quella sì, esplode fortissima, per il Milan che in casa non vince da due mesi e non segna da 4 partite, ha 9 punti in meno rispetto all’anno scorso, è al settimo posto e rimanda ancora l’appuntamen­to con la svolta. E soprattutt­o per i suoi attaccanti. In campo c’erano Kalinic e André Silva (63 milioni complessiv­i: a ora investimen­ti sbagliati), che era destinato alla panchina, ma ha giocato per il forfait di Borini (problemi alla caviglia), in un 3-5-2 (4-4-2 in fase difensiva) che vedeva Suso esterno destro. Finisce tra i fischi, che prima sommergono Kalinic al momento della sostituzio­ne con Cutrone (il croato risponde con un applauso, non si capisce bene se polemico o indulgente), reo di sbagliare tutto, e poi si allargano al resto della squadra, fatto salvo alcuni protagonis­ti, come per esempio il brillante Montolivo (cui Montella affida la regia), un anno fa al centro del mirino dei tifosi, perché San Siro è severo, ma anche giusto.

Al di là di tutte le analisi tecnico-tattiche, di una squadra che a questo punto dovrebbe vivere di altre certezze, ma ha comunque avuto il controllo del gioco e ha costretto il Torino di Mihajlovic a difendersi (sempre con ordine) per larghi tratti di gara (zero tiri nello specchio nel primo tempo per i granata), se si sbagliano gol clamorosi è difficile vincere le partite. Se troppi giocatori sono al di sotto delle proprie potenziali­tà, anche. Kalinic, nei precedenti due anni alla Fiorentina, non aveva mai segnato così poco (tre gol) dopo 12 presenze; ieri ha sulla coscienza tre errori: scheggia il palo in avvio da ottima posizione; continua scappando via a N’Koulou, ma sbagliando la scelta: non tira, ma non trova André Silva, così la palla arriva a Suso che spara fuori; soprattutt­o, nella ripresa, trova due volte un super Sirigu, di testa da due passi e poi di destro. Ancora nel primo tempo André Silva in scivolata, su traversone di Zapata, aveva mancato la porta. L’intesa tra i due — in campo assieme pochi minuti in campionato e in Austria Vienna-Milan — è tutta da costruire. Se poi si aggiunge la scarsa forma di Bonaventur­a (dal 2011/2012 non arrivava a dicembre senza fare gol) e un pomeriggio storto di Suso, tutto diventa più difficile, ma è più chiaro perché il Milan sia settimo, con Bologna e Chievo.

Montella al momento non rischia, ma non potrà regalare il primo punto storico al Benevento domenica prossima.

Crisi Montella ha 9 punti in meno dello scorso anno: ora non rischia, ma deve vincere

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(LaPresse) Errore Nikola Kalinic colpisce di testa ma prende Sirigu: alla Fiorentina non aveva mai segnato così poco (3 gol) in 12 giornate

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