La Lazio fa il minimo, Caicedo rovina pure quello
L’attaccante causa il rigore che vale il pareggio della Fiorentina. Tare e Inzaghi contro arbitro e Var
La magia è evaporata nel derby. Fino alla sconfitta di dieci giorni fa alla Lazio riusciva tutto a meraviglia, anche le imprese più impensabili, tipo battere due volte la Juve in due mesi. Poi è arrivato lo scivolone di fronte alla Roma e ora ogni cosa va al contrario, tanto che capita anche di pareggiare una partita al 94’ contro una squadra più debole, la Fiorentina, e per un episodio davvero rocambolesco. Caicedo, un attaccante (peraltro appena entrato), ha colpito Pezzella, un difensore, solo che il fallo lo ha commesso nella propria area. L’arbitro Massa non ha visto, l’azione è proseguita e lo stesso Pezzella, con una mezza rovesciata, ha obbligato Strakosha a un intervento complicatissimo. È trascorso un bel po’ prima che l’addetto alla Var, Fabbri, richiamasse Massa e lo indirizzasse verso la tv: rigore, che Babacar (fino a quel momento impegnato a risolvere evidenti problemi di stomaco in mezzo al campo) ha trasformato, replicando alla rete di De Vrij nel primo tempo.
È stata questa la burrascosa conclusione di una partita di rara bruttezza, piena di errori commessi un po’ da tutti, con poche eccezioni: De Vrij e Luis Alberto da una parte, Chiesa e Sportiello dall’altra. Il resto è stato uno spettacolo inquietante: imprecisa la Lazio, soprattutto Immobile al quale la disfatta azzurra sembra aver tolto lucidità e serenità; imbarazzante la Fiorentina per l’incapacità di far partire uno straccio d’azione dalle retrovie. Entrambe le squadre sembravano attanagliate dalle rispettive paure. Inzaghi si aspettava una reazione dopo la sconfitta nel derby per rimanere aggrappato al gruppo delle più forti; Pioli voleva invece un risultato positivo per respirare dopo l’unico punto conquistato nelle tre precedenti partite.
La Fiorentina ha giocato d’attesa, confidando nei contrattacchi di Chiesa, Simeone e del rientrante Thereau, e per una ventina di minuti ha creato apprensione nella Lazio. Finché Luis Alberto non ha deciso che la partita dovesse prendere la strada opposta e ci ha messo la sua qualità, oro colato in mezzo a tanta approssimazione: ha sfiorato il gol, ha offerto l’assist dell’1-0 a De Vrij, è andato vicino al raddoppio. È stato soprattutto lo spagnolo a marcare la differenza A muso duro Il d.s. della Lazio Igli Tare e l’arbitro Davide Massa a fine partita (Getty Images) tecnica tra le due squadre, anche se nella ripresa la Lazio ha pensato soprattutto a coprirsi.
In effetti Strakosha non ha quasi mai rischiato di subire il pareggio, né quando i viola sono passati alla difesa a tre con l’inserimento di Vitor Hugo (65’) e hanno alzato un po’ il baricentro, né quando il trequartista è diventato Saponara (77’). Sembrava che la Lazio avesse tutto più o meno sotto controllo, poi Inzaghi ha avuto la malaugurata idea di buttare dentro Caicedo, il quale ha rovinato il poco di buono che i compagni avevano costruito, cioè il risultato. È finita con il d.s. Tare faccia a faccia con l’arbitro e con l’allenatore a protestare nei confronti della Var dopo la partita, anche per un intervento di Veretout su Parolo a fine primo tempo. Ma i colpevoli di questo 1-1 non sono certo Massa e Fabbri.
Inzaghi C’è molta amarezza perché prendere un rigore così fa male: lo rivedi mille volte e non si capisce se è fallo oppure non lo è