Corriere della Sera

Seb unica punta non può bastare

- Di Giorgio Terruzzi

Si sono divertiti — ma pensa un po’ — solo quelli della Mercedes. Gli altri per niente, a cominciare da chi ha fatto una fatica bestia a seguire una corsa noiosa come il teatro Kabuki su una pista tutta colori, fuochi artificial­i e vip, pessima per correre i Gp. Non si è certo divertito Vettel, cercando invano di contenere un distacco (19 secondi) che pare un verdetto pesante, da portare a Maranello per continuare una risalita ancora ardua. Motore e telaio, ecco, una macchina intera, da sviluppare in maniera profonda sulla base di questa «Gina», scopo portar via a Gino quel sorriso da uomo arrivato, goduto, irraggiung­ibile. Non solo. Bottas chiude il 2017 con tre vittorie e quattro pole. Non ha entusiasma­to nella stagione dell’esordio in una squadra di vertice, ma ha consegnato un compito più che dignitoso. Voto: 305. Sono i punti accumulati dalla seconda guida Mercedes. Dodici, soltanto, meno di Vettel; cento più di Raikkonen, l’unico del quartetto a non aver vinto mai, a navigare stabilment­e in una retroguard­ia preoccupan­te visto il bisogno della Ferrari di portare non solo un attacco tecnico ma anche di farlo con due piloti capaci di battersi sui piani alti. Così, al tramonto di un anno carico di brio, pare proprio difficile tirare il fiato. I nodi sono più di uno e non tutti a portata di dita.

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