I silenzi e il cibo sminuzzato Come cogliere i sintomi di una figlia a rischio anoressia
Il caso del blog chiuso dopo la denuncia di una mamma
Campanelli d’allarme Improvvisi cambi di umore e l’urgenza di andare in bagno subito dopo aver mangiato
«L’incitamento all’anoressia e alla bulimia via web è inaccettabile». Così Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, è intervenuta ieri sul fenomeno messo in luce dalla denuncia di una mamma di Ivrea (Torino). La donna aveva chiesto e ottenuto l’oscuramento di un blog del quale la figlia 15enne era diventata un’assidua frequentatrice e che, inneggiando all’anoressia, esortava le ragazze a sottoporsi a diete sempre più estreme. L’amministratrice della pagina Internet è una 19enne di Porto Recanati (Macerata) che è stata denunciata. 1 Che cosa sono i siti «pro Ana» che incitano all’anoressia, come quello appena chiuso dalle autorità per istigazione al suicidio?
«Più che siti sono blog con accesso riservato e profili non pubblici. In Italia sono migliaia: vengono individuati e chiusi, ma poi risorgono e soprattutto vivono su altri social meno intercettabili come le chat su WhatsApp».
2 Che cosa propongono?
«Sostengono “con violenza” il mito della magrezza: propugnano consigli su come vomitare, ingannare i genitori e fingere di mangiare. Insegnano a calcolare grammi, calorie bruciate, centimetri persi. A questi indirizzi la domenica si postano selfie per mostrare con orgoglio costole e ossa sporgenti, certi che il credo Ana (anoressia) o Mia (bulimia) non verrà criticato».
3 Perché e per chi nascono?
«Per le persone che soffrono di disturbi alimentari sono “luoghi di ritrovo” dove
ci si sente capiti e accettati. In realtà rappresentano una richiesta di aiuto che famiglie, medici e società devono intercettare».
4 Si può tracciare un identikit di chi ne è attratto?
«In nove casi su dieci si tratta di ragazze tra i 15 e i 25 anni (ma troviamo sempre più spesso anche delle dodicenni) già anoressiche o che stanno per diventarlo. Si tratta di adolescenti che vogliono iniziare a fare una dieta perché si vedono
grasse, persone fragili con un temperamento perfezionistico che non si piacciono e cercano aiuto online per dimagrire».
5 Che cosa si può trovare nei siti «pro Ana»?
«Informazioni “estreme”, senza vie di mezzo. In questi luoghi virtuali l’anoressia diventa una fede da portare avanti a ogni costo. Non si tratta di siti nati espressamente per creare adepti di questo disturbo alimentare, bensì di blog dove condividere obiettivi sempre più folli, come quello di mettersi “un vestito da bambina di cinque anni”. Chi li frequenta è in genere solo, molto isolato dal gruppo dei pari, ma convinto delle proprie idee e in cerca di qualcuno con cui darsi forza».
6 Che cosa spinge una persona ad aprire un blog di questo tipo?
«Quello che si può definire “istigatore” è in genere un soggetto con anoressia conclamata, ma anche con un forte disturbo di personalità di area narcisistica. Nel momento in cui ha un problema, anziché nasconderlo (come fanno tutti) lo esibisce a più persone possibile e ne fa un “credo”».
7 Quali sono i segnali a cui deve fare attenzione un genitore?
«I campanelli d’allarme sono molteplici. Prima di tutto cambiamenti nella modalità di stare a tavola: le ragazze sono più concentrate sul cibo, più silenziose; durante il pasto compiono alcuni “rituali” come sminuzzare le pietanze, dividere i gruppi di alimenti, cercare di scolare il condimento. Chiedono inoltre continuamente rassicurazioni sull’aspetto fisico; iniziano a frequentare ogni giorno palestre o piscine quando prima non accadeva; soprattutto, hanno un inspiegabile e urgente bisogno di andare in bagno dopo aver mangiato e cambiano umore di continuo».
8 Che cosa fare quando si sospetta l’esordio di un problema alimentare?
«Cito sempre una ragazza anoressica che seguivo e che diceva: “Una persona per aiutarmi mi deve capire, non mi deve giudicare e non mi deve assecondare”».
(Le risposte sono di Stefano Erzegovesi, nutrizionista e psichiatra responsabile del Centro per i Disturbi Alimentari dell’ospedale San Raffaele di Milano).