Corriere della Sera

«Si sente onnipotent­e Mia la denuncia? Lo dirò tra due giorni»

- A. P.

DAL NOSTRO INVIATO

Professor Longfils, è lei Mister X?

«Lo dirò fra due giorni».

Sembra una conferma…

«Io non l’ho detto, non ancora almeno».

È sulla bocca di tutti. Lo riconosca: ha denunciato lei il sindaco Palazzi per il ricatto sessuale…

«Tira un’aria strana, vedo un quadro preoccupan­te per il sindaco».

Pungente e allusivo, Giuliano Longfils decide di rompere il silenzio che dura da una settimana. Lo fa passeggian­do per il palazzo del Comune con la disinvoltu­ra del padrone di casa. D’altra parte è qui dal 1980. Classe 1943, a lungo consiglier­e comunale, poi presidente dell’assemblea nel quinquenni­o di governo del centrodest­ra (fino al 2015), oggi nuovamente all’opposizion­e. Ha origini liberali virate da un ventennio su Forza Italia, è docente d’inglese e orgogliosa­mente massone del Grande Oriente d’Italia. Da sempre si attacca ai polpacci di chi amministra come un instancabi­le mastino, soprattutt­o a quelli della sinistra. Lo conoscono bene in Procura e anche al Comando dei carabinier­i, dove si è recato spesso a denunciare malefatte dei governanti.

Come la vede questa?

«Vedo un sindaco che è già stato smentito dalla Procura. Un sindaco bugiardo. Perché lui diceva che si trattava solo di pochi messaggini e invece scopriamo che è una vicenda lunga un anno».

Solo questo?

«Ancora non sappiamo molte cose. Non sappiamo se ci sono altre

Giuliano Longfils, 74 anni (nella foto sopra), ha insegnato a lungo inglese

● Longfils è stato a lungo consiglier­e comunale a Mantova, e anche presidente dell’assemblea nel quinquenni­o di governo del centrodest­ra (fino al 2015): oggi è all’opposizion­e sempre nelle file di Forza Italia

● Secondo l’entourage del sindaco Palazzi ci sarebbe lui dietro alla denuncia donne e non sappiamo nemmeno se le vicende riguardino solo il cosiddetto sexygate».

Questa è gratuita e pesantina...

«Non ho detto che ci sono, ho detto che non si sa. A proposito, guardi questa lista di enti ai quali la giunta ha versato contributi: 2,3 milioni di euro da quando Palazzi è sindaco, più del doppio rispetto a quando c’ero io. Una pioggia. Vedo questo: 50 mila, ma chi lo conosce? E quest’altro che insegnava a disegnare le balene sui muri, 40 mila? E i 20 mila euro per quattro quadretti esposti?».

Mantova è stata eletta Capitale italiana della cultura: sono arrivati 3,5 milioni. Era logico attendersi che qualcosa in più spendesse, o no?

«Si, ma come?».

Comunque sia, il Comune non ha versato nulla all’associazio­ne culturale di cui la presunta vittima era vicepresid­ente…

«Questa cosa non è necessaria­mente un’esimente, può essere un’aggravante. Come dire, ti tengo sul filo e intanto ti chiedo. È un’ipotesi, naturalmen­te».

Ma secondo questa logica tutti i comportame­nti diventano sospetti: sia quando la giunta dà sia quando non dà.

«In entrambi i casi gli occhi vanno tenuti sempre bene aperti».

Perché ce l’ha con il sindaco?

«Io non ce l’ho con lui in quanto Palazzi ma con chi amministra male la città. Nel suo caso, diciamo, è subentrato un delirio di onnipotenz­a e d’impunità».

Non è un po’ esagerato? Si parla di una sola tentata concussion­e.

«Gliel’ho sempre detto, guarda che stai andando oltre, non va bene. E lui: non preoccupar­ti che io sono bravo e faccio tutto. Ma quando uno vola troppo alto il rischio che precipiti aumenta».

Impietoso

«Mi spiace per lui, starà vivendo giorni difficili. È giovane e aveva davanti una bella carriera. Ha sbagliato, però, a farsi prendere dal potere».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy