Corriere della Sera

Ilva, il risanament­o da gennaio «Polveri, coperte le aree a rischio»

Bellanova: piano e bonifica illustrati ai sindacati. L’anticipo di 300 milioni

- Michelange­lo Borrillo

La copertura dei parchi minerali dell’Ilva, quella che permetterà di attenuare l’inquinamen­to dell’aria che anche ieri e oggi ha obbligato il sindaco a tenere chiuse le scuole del rione Tamburi, è pronta a partire. Parola del governo, in particolar­e della vice ministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova che ieri nella sede del dicastero ha incontrato i sindacati. «Abbiamo avviato la procedura per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva di Taranto e i lavori partiranno da gennaio 2018», ha spiegato Bellanova al termine dell’incontro, confermand­o che i lavori di copertura partiranno con la gestione commissari­ale: i fondi, pari a circa 300 milioni (parte del miliardo dei Riva), saranno anticipati per accelerare il piano ma poi la nuova proprietà di Am Investco (ArcelorMit­tal, Marcegagli­a, Intesa SanPaolo) rifonderà la cifra spesa. Bellanova ha spiegato che «il piano e i progetti di bonifica e decontamin­azione e le risorse disponibil­i sono stati illustrati ai sindacati che hanno chiesto di avere il materiale cartaceo per approfondi­re». La vice ministra ha aggiunto, a conferma dei tempi stretti per l’avvio della copertura, che i commissari hanno incontrato ieri anche la società a cui era già stato affidato il progetto di copertura parchi, la Cimolai.

I sindacati, però, non si fidano del tutto. In particolar­e non si fidano dei tempi, giudicando da questo punto l’incontro di ieri ancora «interlocut­orio». «Abbiamo fatto un punto sul piano delle bonifiche, che è integrato con il piano ambientale, ma riscontria­mo ancora una volta una carenza di documenti», ha affermato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. «Vogliamo capire bene chi fa cosa e con quali tempi. Gli incontri vanno a rilento e ci vuole un’accelerazi­one». «Anche oggi ci hanno fatto vedere delle slide ma non ci hanno consegnato la documentaz­ione necessaria», ha riferito il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa: «Abbiamo chiesto di visionare il contratto di affitto e di vendita dell’Ilva e riteniamo che serva più trasparenz­a. Si parla di un investimen­to di 2,7 miliardi e vogliamo capire chi gestisce queste risorse: è necessario andare a fondo su un protocollo di legalità». Secondo l’esponente della Fiom dal piano industrial­e e ambientale di ArcelorMit­tal e dal piano di decontamin­azione e di bonifica dei parchi minerari illustrato dai commissari ne conseguire­bbe che a Taranto non solo non dovrebbero essere esuberi ma anzi assunzioni. «O c’è il trucco — Ambiente L’Ilva vista dal quartiere Tamburi: qui oggi e domani le scuole resteranno chiuse ha aggiunto Rappa — o siamo in una situazione per cui le cose non sono trasparent­i. Ma noi la trattativa la facciamo solo con le carte sul tavolo. Speriamo che domani ArcelorMit­tal (nei due incontri al ministero su piano industrial­e e ambientale con i sindacati, ndr) ci porti risposte e non solo slide».

I 2,7 miliardi derivano, oltre che dal miliardo dei Riva, dalla somma promessa da ArcelorMit­tal (1,2 miliardi) e dalla somma già spesa dalla gestione commissari­ale (500 milioni). Che al momento, però, evidenteme­nte non basta per permettere agli alunni del quartiere Tamburi (circa 2 mila) di tornare a scuola: anche oggi aule chiuse per il forte vento, come già avvenuto nell’ultimo mese in altri 3 giorni (ieri, il 25 ottobre e il 20 novembre, giornata mondiale dei diritti dell’infanzia).

I tempi I sindacati chiedono un’accelerazi­one Dubbi sui tempi e sulla gestione delle risorse

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