Ilva, il risanamento da gennaio «Polveri, coperte le aree a rischio»
Bellanova: piano e bonifica illustrati ai sindacati. L’anticipo di 300 milioni
La copertura dei parchi minerali dell’Ilva, quella che permetterà di attenuare l’inquinamento dell’aria che anche ieri e oggi ha obbligato il sindaco a tenere chiuse le scuole del rione Tamburi, è pronta a partire. Parola del governo, in particolare della vice ministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova che ieri nella sede del dicastero ha incontrato i sindacati. «Abbiamo avviato la procedura per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva di Taranto e i lavori partiranno da gennaio 2018», ha spiegato Bellanova al termine dell’incontro, confermando che i lavori di copertura partiranno con la gestione commissariale: i fondi, pari a circa 300 milioni (parte del miliardo dei Riva), saranno anticipati per accelerare il piano ma poi la nuova proprietà di Am Investco (ArcelorMittal, Marcegaglia, Intesa SanPaolo) rifonderà la cifra spesa. Bellanova ha spiegato che «il piano e i progetti di bonifica e decontaminazione e le risorse disponibili sono stati illustrati ai sindacati che hanno chiesto di avere il materiale cartaceo per approfondire». La vice ministra ha aggiunto, a conferma dei tempi stretti per l’avvio della copertura, che i commissari hanno incontrato ieri anche la società a cui era già stato affidato il progetto di copertura parchi, la Cimolai.
I sindacati, però, non si fidano del tutto. In particolare non si fidano dei tempi, giudicando da questo punto l’incontro di ieri ancora «interlocutorio». «Abbiamo fatto un punto sul piano delle bonifiche, che è integrato con il piano ambientale, ma riscontriamo ancora una volta una carenza di documenti», ha affermato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. «Vogliamo capire bene chi fa cosa e con quali tempi. Gli incontri vanno a rilento e ci vuole un’accelerazione». «Anche oggi ci hanno fatto vedere delle slide ma non ci hanno consegnato la documentazione necessaria», ha riferito il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa: «Abbiamo chiesto di visionare il contratto di affitto e di vendita dell’Ilva e riteniamo che serva più trasparenza. Si parla di un investimento di 2,7 miliardi e vogliamo capire chi gestisce queste risorse: è necessario andare a fondo su un protocollo di legalità». Secondo l’esponente della Fiom dal piano industriale e ambientale di ArcelorMittal e dal piano di decontaminazione e di bonifica dei parchi minerari illustrato dai commissari ne conseguirebbe che a Taranto non solo non dovrebbero essere esuberi ma anzi assunzioni. «O c’è il trucco — Ambiente L’Ilva vista dal quartiere Tamburi: qui oggi e domani le scuole resteranno chiuse ha aggiunto Rappa — o siamo in una situazione per cui le cose non sono trasparenti. Ma noi la trattativa la facciamo solo con le carte sul tavolo. Speriamo che domani ArcelorMittal (nei due incontri al ministero su piano industriale e ambientale con i sindacati, ndr) ci porti risposte e non solo slide».
I 2,7 miliardi derivano, oltre che dal miliardo dei Riva, dalla somma promessa da ArcelorMittal (1,2 miliardi) e dalla somma già spesa dalla gestione commissariale (500 milioni). Che al momento, però, evidentemente non basta per permettere agli alunni del quartiere Tamburi (circa 2 mila) di tornare a scuola: anche oggi aule chiuse per il forte vento, come già avvenuto nell’ultimo mese in altri 3 giorni (ieri, il 25 ottobre e il 20 novembre, giornata mondiale dei diritti dell’infanzia).
I tempi I sindacati chiedono un’accelerazione Dubbi sui tempi e sulla gestione delle risorse