Corriere della Sera

«F1 senza Ferrari? Da Marchionne una minaccia seria»

LEADER TOTO WOLFF Anche il capo della Mercedes boccia Liberty

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DAL NOSTRO INVIATO

Toto Wolff, ora che la Mercedes ha trionfato su tutti i fronti della F1, può ammetterlo: sapevate di essere i più forti.

«No, perché nel momento in cui pensi di essere il migliore, forse hai già perso. Abbiamo dovuto tenere in grande conto la minaccia della Ferrari, è stata una battaglia dura».

C’è stato un momento più critico di altri?

«Il via della stagione. La Ferrari ha messo in pista una macchina che ha funzionato subito mentre noi abbiamo impiegato un po’ a capire quale fosse la direzione giusta da prendere con le gomme».

Che cosa vi ha stupito della Ferrari?

«Durante l’inverno tenti di immaginare chi potrebbe essere il rivale principale. Il cambio delle regole faceva sì che ritenessi la Red Bull il vero nemico. Sbagliavo: era la Ferrari. Pure questo ci ha colto di sorpresa».

Che cosa, invece, l’ha delusa della Rossa?

«Perché parlate di delusione?»

Perché era ormai vicina a voi e ha mancato il k.o.

«No, la Ferrari ha fatto un lavoro eccezional­e: vi ricordate com’era messa nel 2016?»

Tesi: avete dato scacco matto omologando prima di Spa una quarta power unit che poteva sfuggire alle nuove regole sull’olio impiegato per potenziare la combustion­e.

«È una leggenda metropolit­ana. La questione del consumo d’olio non è stata il “proiettile d’argento” come tanti credevano. Sapevamo che sarebbe stata l’affidabili­tà, più che un surplus di prestazion­e, a condurre alla vittoria».

Giuri che non avete pensato di soffiare Vettel alla Ferrari.

«Sebastian devi sempre considerar­lo. Ma siamo felici con i piloti che abbiamo. Non c’è mai stata una seria conversazi­one con Vettel».

Verstappen sarà il dopoHamilt­on?

«Non penso né a lui né ad altri. Lo scenario della F1 cambia così velocement­e che non ha senso fare calcoli e progetti. Ora l’obiettivo è di dare la macchina migliore a Hamilton e a Bottas».

Ma quanto vale Max, secondo lei?

«Verstappen può essere una nuova superstar. Però deve completare il processo di crescita e combinare il talento, che già ha, con la capacità di sviluppare le monoposto».

Hamilton rimarrà a lungo alla Mercedes?

«È una parte importante della squadra. È cresciuto in un modo che dà vantaggi sia a lui sia al team. Sì, spero rimanga a lungo».

Come si riparte con la giusta motivazion­e, dopo quattro titoli piloti e quattro costruttor­i consecutiv­i?

«La pancia non è mai piena. Devi rimanere affamato e umile. E non devi dare per scontato che vincerai».

La Ferrari sembra sicura di detronizza­rvi, nel 2018.

«Non la giudico una boutade. È invece una minaccia molto seria. Da un grande avversario devi sempre aspettarti sorprese:

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