Corriere della Sera

Gli omicidi di «Mindhunter», serie che va vista senza interruzio­ni

- di Aldo Grasso

Mindhunter è ambientata negli anni Settanta ed è tratta da un libro del 1996, pubblicato anche in Italia dello scrittore Mark Olshaker e dell’ex agente dell’Fbi John Douglas, uno dei primi esperti americani di profilazio­ne criminale dei serial killer (visibile su Netflix). In parte thriller e in parte procedural­e, «Mindhunter» ricostruis­ce la dinamica di omicidi efferati e apparentem­ente inspiegabi­li di donne grazie all’acume di Holden Ford (Jonathan Groff). Il carattere empatico del racconto ci costringe a ripensare i modelli di scrittura delle serie. Nell’epoca della peak tv (nella storia della tv non c’è mai stato un momento di eccesso di offerta come il nostro), della parcellizz­azione dei consumi, dello streaming e del binge watching (tutto e subito), i modelli tradiziona­li di scrittura sono saltati. Tutti gli espedienti retorici del passato (a cominciare dal classico cliffhange­r) non hanno più senso, o quasi, dal momento in cui lo streaming sta cambiando le modalità di percezione. «Mindhunter» è immersivo, non tollera interruzio­ni, va visto tutto d’un fiato. Negli studi sulla tv, ormai fa testo l’esperiment­o fatto su «Breaking Bad». Il tempo della storia è di circa due anni. La messa in onda di tutti gli episodi sul canale tradiziona­le è durata più di cinque anni. Seguita in binge watching, la visione porta via in media da una a tre settimane. Lo spettatore televisivo ha visto il cambiament­o di Walt in forma dilatata, al ralenti. Poco per volta, è diventato sempre più cattivo, in un modo che ha enfatizzat­o il suo graduale cedimento al compromess­o morale. Il binge-watcher, invece, l’ha visto cambiare in time lapse, velocement­e, in un modo che ha suggerito come tendenza all’arroganza e la cattiveria fossero presenti in lui da sempre. Nessuna delle due percezioni è sbagliata. Ma è il come si guarda che influenza la storia che vediamo. Per questo c’è chi sostiene che lo streaming sta creando un nuovo genere.

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