F2i lancia il terzo fondo Focus su infrastrutture, acqua e rinnovabili
F2i, i Fondi italiani per le infrastrutture guidati da Renato Ravanelli, crescono: arriva il Terzo Fondo che avrà una dotazione di circa 3 miliardi da investire nel settore aeroportuale, nelle rinnovabili, nel ciclo idrico integrato e nella distribuzione del gas.
strategia di F2i, che sta ottenendo successo tra gli investitori istituzionali, è attirare capitali stranieri per iniziative a guida nazionale. A dimostrazione che in Italia ci sono realtà industriali nel settore delle infrastrutture in grado di attrarre anche capitali stranieri. Il contesto in cui si muove F2i riguarda settori ancora non maturi dal punto di vista proprietario, con un numero elevato di produttori. F2i in questi anni ha svolto un’azione aggregante portando un miglioramento all’efficienza delle diverse realtà economiche che ha acquisito. Si tratta anche di settori che godono di una regolamentazione stabile e consolidata. In più lo strumento del fondo di investimento è molto trasparente. Un mix che ha portato F2i ha lanciare il Terzo Fondo.
Il nuovo veicolo dovrebbe vedere l’adesione anche di uno dei principali fondi pensione internazionali e di un importante fondo sovrano (il nome che circolava nelle scorse settimane era quello del fondo sovrano di Singapore), che andranno
La strategia Attrarre capitali internazionali per iniziative a guida nazionale
ad aggiungersi agli investitori storici: le Casse di previdenza, le Fondazioni bancarie e la Cassa depositi e prestiti. Il Fondo 3 avrà risorse finanziarie fresche per 1,5 miliardi, raccolti prevalentemente sui mercati internazionali. Gli investitori stranieri hanno reagito positivamente al nuovo progetto, che prevede di far confluire gli investimenti del Fondo 1 nel nuovo veicolo. Il Fondo 1 ha infatti già utilizzato le risorse messe originariamente a disposizione dagli investitori, per questo F2i ha deciso di proporre il Fondo 3 in cui far confluire gli investimenti realizzati dal Fondo 1, che hanno dato un rendimento annuo medio pari a circa il 12%, più nuove risorse. L’operazione di fusione è attesa per metà dicembre.
Il primo fondo di F2i, che è stata fondata nel 2007, ha partecipazioni nel settore aeroportuale (controlla gli scali di Napoli, Torino e Alghero, e ha partecipazioni qualificate in Sea Milano e nell’aeroporto di Bologna), nel settore delle rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico, dove è il principale operatore in joint venture con Enel, nella distribuzione del gas (2i Rete Gas è il secondo operatore con oltre 4,4 milioni di clienti e 2.200 concessioni in Italia), e nel ciclo idrico integrato (Iren Acqua).
F2i ha anche lanciato un Secondo Fondo nel 2014, che ha chiuso la raccolta nel luglio di due anni fa. Il Fondo 2, che controlla E2i Energie Speciali, sta ora completando l’impiego degli oltre 1,2 miliardi a disposizione. La percentuali di investitori stranieri è cresciuta negli anni, si va dal 30% del Primo Fondo al 45% del Secondo Fondo.