Corriere della Sera

Un altro caso Ior Il Papa licenzia il vicedirett­ore

Mossa del Papa. Mattietti accusato di violazioni amministra­tive: portato via dal Vaticano

- Di Fiorenza Sarzanini

Licenziato il numero due dello Ior (Istituto per le opere religiose), la «banca del Vaticano». Giulio Mattietti è accusato di violazioni amministra­tive. E il Papa ha deciso di rimuoverlo. Lunedì scorso gli è stato comunicato il provvedime­nto e Mattietti è stato scortato fuori dal Vaticano. Prime indiscrezi­oni che filtrano da Oltretever­e assicurano che le «violazioni» contestate riguardano la gestione di alcuni dossier, senza rilievi penali.

Licenziato per «violazioni amministra­tive». L’ultimo, clamoroso caso scoppiato in Vaticano coinvolge Giulio Mattietti, «l’aggiunto» al direttore generale dello Ior Gian Franco Mammì. Lunedì scorso gli è stato comunicato il provvedime­nto concordato con papa Francesco ed è stato allontanat­o dalla Santa Sede. Appena qualche giorno prima un altro dipendente dell’Istituto per le opere di religione era stato mandato via.

Ufficialme­nte la sala stampa si limita a confermare la decisione senza aggiungere particolar­i. Ma le indiscrezi­oni assicurano che le «violazioni» contestate riguardino la gestione di alcuni dossier escludendo al momento «rilievi penali». Vuol dire che finora non sono emerse ipotesi di riciclaggi­o o sottrazion­e di beni, ma sugli esiti delle verifiche non è possibile fare previsioni. Anche tenendo conto dell’inchiesta in corso sull’attività di Libero Milone, il Revisore generale dei conti vaticani, che fu cacciato nel giugno scorso. Qualcuno accredita, infatti, la possibilit­à che le due vicende siano collegate e la contestazi­one riguardi proprio il legame tra i due.

La nomina

La scelta di papa Francesco di puntare su due «interni» era stata fatta nel 2015. Il 24 novembre di due anni fa il Pontefice aveva specificat­o che Mattietti avrebbe «coadiuvato» il direttore generale «in attesa della scelta di un nuovo vicedirett­ore».

In realtà la nomina non è mai arrivata e sembrava ormai scontato che Mattietti potesse svolgere quel compito. Fino a qualche settimana fa, quando sono stati svolti approfondi­menti sulla sua attività e alla fine si è deciso di licenziarl­o.

Un provvedime­nto tenuto riservato fino a ieri sera, quando la Santa Sede lo ha confermato ufficialme­nte all’agenzia Ansa.

Le verifiche

Non risulta avviata alcuna indagine penale nei confronti di Mattietti, ma non è escluso che la sua posizione possa cambiare in futuro. In questi

24 mesi l’«aggiunto» avrebbe lavorato in stretto contatto con Milone, informando­lo anche delle operazioni più delicate svolte dallo Ior. Dopo la decisione di Milone di rivelare di essere stato «costretto a dimettermi perché volevano arrestarmi», si è scoperto che nei suoi confronti è in corso un’inchiesta in cui lo si accusa di aver svolto attività di dossieragg­io nei confronti di numerosi alti prelati.

Il dossier

Secondo alcune indiscrezi­oni Mattietti sarebbe stato indicato come una delle sue «fonti». In realtà l’«aggiunto» dello Ior avrebbe spiegato di aver parlato con il Revisore perché questo rientrava nei suoi compiti in quanto Milone aveva tra le deleghe proprio il «controllo» delle operazioni svolte dallo Ior e di aver interrotto ogni rapporto con lui dopo le dimissioni. Una versione che potrebbe non aver convinto le gerarchie ecclesiast­iche e lo stesso papa Francesco.

Anche perché c’è chi lega questa scelta anche ad alcune «violazioni» che l’«aggiunto» potrebbe aver commesso in relazione al suo precedente incarico di responsabi­le dell’Informatio­n Technology, che si occupa di tutte le forniture relative ai settori degli audiovisiv­i e del web.

Altri licenziame­nti

Quello di Mattietti sembra non essere un caso isolato, anche se la carica allo Ior lo rende clamoroso. Negli ultimi mesi sarebbero decine i dipendenti laici del Vaticano e i prelati trasferiti o mandati via. Propaganda Fide, Apsa, Segreteria di Stato, Dottrina della Fede e altri Dicasteri sarebbero stati rivoluzion­ati per volere del Pontefice che avrebbe imposto la sostituzio­ne di chi non riteneva affidabile. Mandando via anche persone che aveva scelto personalme­nte e che avrebbero tradito la sua fiducia.

I rapporti Mattietti avrebbe spiegato di aver parlato con Milone perché era nei suoi compiti

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