Corriere della Sera

«Diagnosi? Cliccate Google e Yahoo» Il cartello-provocazio­ne del medico

Milano, il caso all’Istituto dei tumori. Il presidente: «È l’iniziativa di un singolo»

- Luigi Ripamonti

«Coloro che si sono già diagnostic­ati da soli tramite Google, ma desiderano un secondo parere, per cortesia controllin­o su yahoo.com».

Una frase scherzosa. Che circola su Internet da un po’ di tempo. Ma che diventa un caso se ad appenderla davanti al proprio ambulatori­o è un medico dell’Istituto dei tumori di Milano, primo Irccs oncologico italiano per attività scientific­a e produzione clinica, uno dei templi della lotta ai tumori nel nostro Paese.

È accaduto ieri. La fotografia del foglio A4, con relativo nastro adesivo che la fissava alla bell’e meglio, è stata pubblicata su Corriere.it e ha suscitato un vespaio.

Chi l’ha affissa ha pensato solo di avvertire in modo «leggero» i propri pazienti dei rischi che si corrono ad affidarsi alla rete per diagnostic­arsi da soli malattie serie come i tumori, salvo poi arrivare troppo tardi a chiedere un parere a un esperto vero. Ma, al di là delle modalità irrituali, l’idea del camice bianco milanese esprime un disagio vero e una difficoltà importante.

«Lo confermo» spiega Enzo Lucchini, presidente dell’Istituto dei tumori di Milano. «Il problema esiste ed è grave, anche se devo chiarire che l’iniziativa è stata presa a titolo personale, senza chiedere alcun permesso, e che dopo la pubblicazi­one sul sito del vostro giornale il foglio è stato evidenteme­nte rimosso dall’interessat­o, visto che non l’abbiamo trovato».

Non poteva essere altrimenti in effetti, visto che il medico avrebbe rischiato probabilme­nte una discreta tirata d’orecchie dopo tanta inaspettat­a pubblicità.

«L’iniziativa, anche se dissacrant­e, di sicuro non voleva in nessun modo colpevoliz­zare i malati, ma aiutarli» precisa il presidente dell’Int. «Oggi l’88 per cento delle persone va a cercare informazio­ni per la propria salute sui siti Internet e quasi la metà si affida alla prima pagina dei motori di ricerca. Ma una autodiagno­si, specie nel caso di malattie come quelle che curiamo qui, è pericolosa». Anche se è giusta? «Può accadere che sia giusta, ma può capitare anche che il responso del web sia falsamente rassicuran­te e ritardi quindi l’inizio di cure necessarie, oppure che sia ansiogeno senza motivo e comporti un intasament­o inutile dell’ospedale».

Però sarebbe ingenuo pensare di poter evitare questi problemi. «È vero — conclude Lucchini — ed è per questo, per esempio, che abbiamo sottoscrit­to un decalogo dei giornalist­i scientific­i contro le fake-news o che abbiamo preso altre iniziative per migliorare la comunicazi­one fra medici e pazienti e, più in generale fra l’istituto e l’esterno. Speriamo che questa vicenda un po’ curiosa possa essere un seme che aiuti a riflettere e a far germogliar­e nuove idee per arginare questo genere di difficoltà».

Anche perché, diciamolo, il dottor Google non mai preso la laurea e pure il dottor Yahoo non ha uno straccio di pezzo di carta, al massimo uno straccio di bit.

 ??  ?? Presidente Enzo Lucchini
(foto), 63 anni, è alla guida dello Ieo dal gennaio 2016
Presidente Enzo Lucchini (foto), 63 anni, è alla guida dello Ieo dal gennaio 2016

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy