Corriere della Sera

«La frana ci distrusse la casa: nessun colpevole»

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Abbiamo letto degli avvisi di garanzia della Procura di Pescara per la tragedia di Rigopiano. Finalmente, dopo tanti mesi, un passo avanti verso l’individuaz­ione dei responsabi­li. Ma per nostra esperienza, probabilme­nte non sarà così. Ecco quanto ci è accaduto. Il 17 dicembre saranno 3 anni che 1.000 metri cubi di terra si abbattevan­o sulla nostra casa a San Giuliano Terme (Pi). Solo l’abbaiare del cane ci ha permesso di correre fuori e salvare le nostre vite per una frazione di secondo. Salvo un primo immediato interessam­ento, niente ci è stato dato dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione. Eppure noi non abbiamo mai smesso di credere nella giustizia, ma questa giustizia si è fermata al giudizio preliminar­e, dove tutti gli indagati sono stati assolti perché il fatto non sussiste: chi dove progettare, agire, sorvegliar­e, non ha nessuna colpa. All’indomani di un evento tragico, l’opinione pubblica pretende che le persone che hanno sbagliato paghino e questo sembra avvenire: il pubblico ministero iscrive dei nomi nel registro degli indagati e l’opinione pubblica è appagata. Dopo 2-3 anni, a conclusion­e di interminab­ili rinvii, quando l’eco dell’evento si affievolis­ce, nessuno è colpevole e chi ha perso tutto, magari anche una persona cara, vive nuovamente il dolore subito. Ecco perché, pur essendo persone dignitose e riservate, dobbiamo rendere pubblica la nostra disgrazia e farne partecipi i lettori.

Maria Teresa Corti Grassotti Ogni giovedì un caso di malasanità, o di disservizi­o pubblico; ma anche un ristorante dove si è mangiato male, un ufficio dove si è stati trattati peggio

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