Il Pil americano cresce del 3,3% Ma Yellen lancia allarme sul debito
L’economia americana corre più del previsto. Il dipartimento del Commercio ha corretto al rialzo le stime sul prodotto interno lordo (Pil) del terzo trimestre, in salita del 3,3% rispetto al 3% iniziale. È il valore più alto degli ultimi 3 anni. La revisione riflette più investimenti da parte delle aziende e del governo e maggiori esportazioni. Frenano invece i consumi privati, in aumento del 2,3% rispetto al 3,3% del secondo trimestre. Il dato sul Pil rappresenta un traguardo simbolico: per la prima volta negli ultimi 10 anni, l’economia Usa raggiunge il suo output potenziale, cioè il livello ottimale di reddito prodotto in base alla forza lavoro impiegata, secondo le stime del Budget Office, l’ufficio bipartisan del Congresso sul Bilancio. E rafforza l’idea che le condizioni sono favorevoli per un nuovo rialzo dei tassi a dicembre, come «anticipato» martedì da Jerome Powell nell’audizione al Senato per la sua conferma a presidente della Federal Reserve dal prossimo febbraio, al posto di Janet Yellen. La stessa Yellen, ieri, durante la sua ultima deposizione davanti al Comitato Economico congiunto del Congresso, ha parlato di un’economia in cui il mercato del lavoro resta forte (+4,1% il tasso di disoccupazione a ottobre), suggerendo una probabile nuova stretta monetaria entro fine anno. Ma Yellen si è detta «molto preoccupata» sulla sostenibilità del debito pubblico Usa. Una frecciata contro i tagli fiscali del presidente Donald Trump, che non l’ha confermata.