Corriere della Sera

I timori di Bankitalia sui bitcoin: «Le criptovalu­te? Soggette a crisi»

Panetta: la caduta può arrivare in modo repentino. La lezione dei tulipani

- di Fabrizio Massaro

I bitcoin che volano a quota 11 mila dollari il 29 novembre 2017, mille in più in appena 12 ore e +900% da inizio anno, sono come la bolla dei tulipani del Seicento? Il paragone — e il relativo avvertimen­to sui rischi della criptovalu­ta usata nel mondo ormai da decine di milioni di persone — arriva dal vicedirett­ore generale di Banca d’Italia, Fabio Panetta, ieri in un’audizione al Parlamento.

Secondo l’esponente di via Nazionale si tratta di «contratti vulnerabil­i a crisi di sfiducia che possono essere repentine». Insomma, si può guadagnare tantissimo, come sta succedendo a chi è entrato mesi fa nell’investimen­to, ma si può anche restare con il cerino in mano e perdere tutto. «Ieri vedevo un grafico con la dinamica del valore del bitcoin e l’evoluzione del prezzo dei tulipani in Olanda di qualche secolo fa, vediamo se avrà la stessa evoluzione».

La corsa senza freni della valuta virtuale è spinta anche dall’affacciars­i sul mercato di decine di nuovi cripto-hedge fund e ma anche di tantissimi investitor­i retail. La londinese Blockchain.info, uno dei maggiori fornitori mondiali di portafogli bitcoin, ha detto ieri all’agenzia Reuters di avere raggiunto un record di nuovi utenti: oltre 100.000 clienti, che portano il numero totale a 19 milioni.

La fornitura di bitcoin è fissata a 21 milioni di unità, che dovrebbe essere raggiunta entro il 2140. I bitcoin in circolazio­ne sono finora circa 16,7 milioni e ogni dieci minuti ne vengono emessi attualment­e 12,5 nuovi (il cosiddetto «mining») da un network globale di computer. Pochi però comprano bitcoin come strumento di pagamento (e quindi di scambio), a quanto pare, ma per scommetter­e sull’aumento del valore della criptomone­ta stessa. Insomma, per speculare. Con i connessi rischi di una bolla delle quotazioni che potrebbe esplodere da un momento all’altro. A metà settembre i bitcoin avevano perso circa duemila dollari in pochi giorni scendendo sotto quota cinquemila dollari tanto da far parlare di «sgonfiamen­to» del fenomeno, che però è poi ripartito in maniera tumultuosa. Già ieri sera però, su Bitsmap — un’altra piattaform­a digitale — i bitcoin erano tornati sotto quota 10 mila dollari. Insomma, la volatilità continua ad essere elevata per una moneta che si stima sia arrivata a valere complessiv­amente circa 190 miliardi di dollari.

Le autorità cominciano ad essere preoccupat­e. Il vicepresid­ente della Bce, Vitor Constancio ha messo in guardia: «È un asset molto particolar­e: se guardiamo agli sviluppi del suo prezzo, per definizion­e, va considerat­o una asset speculativ­o. Gli investitor­i si stanno prendendo un rischio comprando a simili prezzi», anche se Constantio esclude che l’estrema volatilità dei bitcoin possa contagiare altri mercati. Per il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz il bitcoin «dovrebbe essere vietato. Non ha alcuna funzione sociale». Anche il mondo islamico li boccia: secondo la Direzione per gli affari religiosi della Turchia (Diyanet), la massima autorità islamica del Paese, la criptovalu­ta «non è appropriat­a» ai principi religiosi e potrebbe essere usata per il riciclaggi­o. Ma gli operatori non si scoraggian­o: dopo la borsa dei derivati Cme anche il Nasdaq punta a lanciare futures sui bitcoin nel 2018.

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Via Nazionale Fabio Panetta, 58 anni, è membro del direttorio e vice direttore generale della Banca d’Italia

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