Corriere della Sera

Le antenne made in Italy faranno andare l’auto che si guida da sola

- Bianca Carretto

«La connettivi­tà parte dall’Italia», dice Massimo Calearo Ciman, presidente di Calearo Antenne dopo un soggiorno negli Stati Uniti in cui, aiutato da un altro vicentino doc, Federico Faggin, lo scopritore del microchip che lavora con tutti i gruppi california­ni, ha concluso accordi importanti con le società della Silicon Valley. Non può fare nomi, ma non è difficile intuire chi sono. Calearo ha creato un nuovo marchio, Antemnae Magister (il maestro delle antenne) per la nuova tecnologia legata alla connettivi­tà che avviene grazie allo sviluppo delle antenne, divenute intelligen­ti. In particolar­e nel settore automotive premium sono il «centro stella» dei futuri sistemi di bordo. Prodotti sempre più compatti che garantisco­no tutti quei servizi di intratteni­mento, sicurezza e comfort, tipici della mobilità sostenibil­e e della smart city di domani.

Come i computer anni addietro hanno consentito l’affermazio­ne della terza rivoluzion­e industrial­e, le antenne oggi pervadono e accompagna­no ogni dispositiv­o verso la quarta. «L’oggi è già domani», sottolinea Calearo, il wireless abilita e rende possibile guidare i grandi movimenti previsti nell’automotive sino al 2050: auto autonome, ecologicam­ente sostenibil­i, condivise. L’industria italiana è in grado di imporsi, le nuove antenne verranno adottate prima nell’alto di gamma dove nessun elemento esterno deve «sporcare» la purezza delle linee (pensiamo ad una Ferrari), per poi essere declinate anche ad altre fasce di mercato.

I valori, per qualità e quantità di accordi, collaboraz­ioni, sinergie tra le aziende del settore dell’auto e della connettivi­tà non si sono mai visti prima nella storia. L’offerta di hardware, software e di soluzioni legate a « Internet delle cose» è in costante crescita. Un movimento che libera l’energia necessaria milioni il fatturato di Calearo Antenne. Il gruppo ha circa 600 dipendenti al cambiament­o atteso sopratutto in quelle aree e in quelle aziende che hanno impostato la ricerca come modello di business. Calearo è una di queste. Gli americani cercavano specializz­azione nella progettazi­one e nella produzione di soluzioni avanzate per le telecomuni­cazioni terresti e satellitar­i, telecontro­llo, sicurezza e difesa, all’interno della vettura. Calearo ha un ufficio a Detroit e un centro produttivo in Argentina, un sito in Cina e uno in Corea del Sud, in Africa conta un impianto in Tunisia, senza per questo «portare via lavoro dall’Italia» precisa il presidente «ma per ottimizzar­e la produzione, assicurand­o la nostra presenza dove è richiesta». I prodotti destinati agli Usa verranno costruiti in Veneto.

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