Corriere della Sera

Per la Consob c’è anche il nome di Ciocca (cybersecur­ity)

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(m.gal.) Non sarà un altro scontro come per il rinnovo del Governator­e di Bankitalia. Almeno questa è l’intenzione degli attori principali: il governo, il partito di maggioranz­a, il capo dello Stato. Ma di certo anche il rinnovo della guida della Consob, la commission­e che vigila sui mercati finanziari, sulle società quotate e sulle offerte di prodotti finanziari, sta producendo rumors e indiscrezi­oni. Paolo Gentiloni è in Africa e i suoi fanno sapere che non ha ancora deciso nulla. Al Quirinale sembrano guardare alla materia in modo defilato: il successore di Giuseppe Vegas (foto), anche se sarà nominato con decreto del presidente della Repubblica, su proposta di Palazzo Chigi, non sembra intenziona­to ad esercitare un potere che nel caso di Bankitalia è stato sostanzial­e più che formale. In pole position, al momento, sembra esserci Paolo Ciocca, attuale vicedirett­ore dei Servizi (Dis), un esperto di fisco che è stato segretario generale dell’Ifad, il bracco operativo della Fao, e che ha un’esperienza pluriennal­e al ministero dell’Economia. Oggi si occupa in primo luogo cybersecur­ity. Il suo nome sarebbe gradito sia al presidente del Consiglio che al segretario del Pd Matteo Renzi. Esistono tuttavia valide e altrettant­o importanti ipotesi, almeno per la presidenza (devono essere nominati anche 4 commissari): da Angelo Provasoli, ex rettore della Bocconi all’economista Marco Fortis (già consiglier­e economico di Renzi a Palazzo Chigi) sino a Lucrezia Riechlin. Anche Roberto Garofoli, attuale capo di gabinetto di Padoan, sembra avere delle chance. Così come alcuni esponenti già in Consob (Carmine di Noia e Giuseppe Maria Berruti), cui non dispiacere­bbe un upgrading.

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