Corriere della Sera

La Lega non riesce a votare, ci riproverà il 7 dicembre

Cairo: «Vogliamo tutti una soluzione». Malagò: «Se non ce la fanno, è un dovere intervenir­e»

- Monica Colombo

Di certo c’è voluto meno tempo a eleggere Papa Francesco (cinque scrutini in due giorni di conclave) rispetto a quello necessario per i vertici della Lega, commissari­ata da sette mesi. Bruciato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, candidato di Lotito, incompatib­ile secondo lo statuto della commission­e che vigila sulle società quotate in borsa a ricoprire incarichi nei due anni successivi in organi controllat­i (si ricorda che Lazio, Roma e Juve sono quotate), scartato il generale della Finanza Marchetti, superata (ma solo per ora) l’idea di eleggere un presidente pro tempore (ovvero il subcommiss­ario Paolo Nicoletti o il presidente del Collegio dei Revisori Ezio Simonelli), i club hanno concluso l’assemblea con l’ennesima fumata nera.

Si riaggiorne­ranno il 7 dicembre, con l’obiettivo di arrivare a una soluzione definitiva (il quorum resta di 14 voti), dimostrand­o di avere capacità di autodeterm­inazione (in tal senso si sono dimostrati attivi il presidente del Torino Cairo e l’ad juventino Marotta, mentre Lotito ha sorpreso i presenti con un discorso propositiv­o invitandol­i a superare gli ostacoli per uscire dall’impasse).

La domanda delle domande è: ci riuscirann­o? Se l’ad uscirà da una short list dove Sami Kahale di Procter and Gamble è in vantaggio su De Siervo, ad di Infront, sul nome del presidente è calata una nebbia fitta. La certezza è la volontà di non appoggiars­i a figure politiche. Lo spettro del commissari­amento della Figc è dietro l’angolo anche se i legali della Federazion­e sono convinti che pur in caso di mancata elezione di nuovi vertici entro l’11 dicembre, (Ansa) data di scadenza del mandato commissari­ale di Tavecchio, non esistano i presuppost­i giuridici. «Mi sembra che ci sia da parte di tutti la voglia di arrivare a una soluzione, di avere un presidente e un ad cominciand­o una nuova era per poter rendere il prodotto calcio più attraente e competitiv­o» ha commentato Urbano Cairo.

Resta scettico Giovanni Malagò: «Penso che sia poco serio proporre persone di qualità, impegnate in altri ruoli, senza la sicurezza dei 14 voti. Se il mondo del calcio non ce la fa, è positivo, da parte nostra, dare una mano in modo costruttiv­o. Mi sembra che si siano incartati, non è mio interesse commissari­are, ma se ci sono i presuppost­i è un dovere farlo».

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In arrivo Giuseppe Rossi, 31 anni, in aeroporto

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