Bandiera del Reich in una caserma Pinotti: fatto grave
Trovato un fotomontaggio di Salvini con un fucile
Una bandiera di guerra del Secondo Reich, appesa in una delle stanze della caserma Baldissera di Firenze, che ospita il VI Battaglione carabinieri Toscana e gli uffici del comando regionale. Il militare che l’aveva appesa nella sua stanza è stato denunciato alla Procura militare e a quella ordinaria ed è finito sotto accertamento disciplinare. La ministra della Difesa Roberta Pinotti ha chiesto chiarimenti immediati.
Quando l’ha vista, quasi per caso, Matteo ha pensato a un miraggio metropolitano. Un abbaglio provocato dallo stress del cronista sempre a caccia di notizie. Da una finestra della caserma Baldissera che ospita il VI Battaglione carabinieri Toscana, a due passi dalla sinagoga di Firenze, s’intravedeva una bandiera del Secondo Reich, oggi diventata uno degli odiati simboli di propaganda dei naziskin in tutta Europa.
Così Matteo Calì, 35 anni, giornalista e blogger del sito ilfirenze.it, ha imbracciato la videocamera con zoom, si è avvicinato alla caserma e ha filmato la scena. «E ho scoperto che, oltre alla bandiera del Reich, in quella stanza si trovava anche un’altra immagine choc: un foto del leader della Lega, Salvini, che imbraccia un fucile mitragliatore accanto a una sciarpa della Roma — racconta Calì —, così dopo aver verificato la notizia chiamando i carabinieri della stessa caserma, ho pubblicato tutto sul sito».
In realtà «quella stanza» altro non era che una camera di un giovane carabiniere, poco più di vent’anni, da poco in servizio. La bandiera e l’immagine di Salvini con il mitra c’erano davvero e il militare è finito immediatamente sotto accertamento disciplinare. È stato inoltre denunciato alla procura militare e a quella ordinaria perché potrebbero essere ravvisati reati di carattere penale.
L’inchiesta interna sta anche cercando di stabilire chi nella caserma, dove oltre al VI Battaglione si trovano gli uffici del comando regionale dell’Arma, fosse a conoscenza dell’affissione della bandiera e del poster fotomontaggio con il leader della Lega. «Perché da fuori bastava alzare gli occhi per vederla — spiega ancora Matteo Calì — e, anche se non ci sono mai stato, credo non fosse difficile individuarla anche per chi dormiva o lavorava in quella caserma».
La notizia ha fatto scoppiare un putiferio. Non solo alla Baldissera, caserma storica fiorentina che si trova da un lato sui Lungarni e da un altro sui trafficatissimi viali di circonvallazione, ma anche a livello politico e istituzionale. La ministra della Difesa Roberta Pinotti ha chiesto al comandante generale dell’Arma, il generale Tullio Del Sette, chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso. «Perché la Repubblica e la Costituzione si fondano sui valori della Resistenza e sulla lotta al fascismo e al nazifascismo — ha spiegato la ministra —. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle forze armate e dunque dei carabinieri essendo venuto meno a quel giuramento».
La vice-gruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini, ha definito il gesto «un’offesa ai cittadini e alle forze dell’ordine», mentre il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha chiesto alla ministra Pinotti «di riferire in Parlamento su questo altro e nuovo episodio che coinvolge esponenti dell’Arma».
Un mese fa vi fu grande imbarazzo alla presentazione organizzata dal ministero della Difesa del calendario storico dell’Esercito nel salone d’onore dello Stato maggiore. Qualcuno intonò «Giovinezza», canzone composta prima del fascismo ma diventata uno degli inni del Ventennio.
La stanza Ci dorme un giovane militare ventenne che è da poco entrato in servizio Il governo La ministra della Difesa ha chiesto al generale Del Sette di adottare provvedimenti rigorosi