Corriere della Sera

E il Pd chiede soldi a lui e a Gutgeld

- Di Claudio Bozza

«Caro presidente, la preghiamo di saldare le sue pendenze con il Pd: 83.250 euro, entro il 15 dicembre». È la lettera che il tesoriere del Nazareno, Francesco Bonifazi, ha inviato al presidente del Senato, Pietro Grasso, che, dopo aver lasciato i dem per passare a Mdp, proprio oggi a Roma sarà incoronato come candidato premier della sinistra unita. Ogni parlamenta­re, da regolament­o interno, deve versare al partito 1.500 euro al mese. La lista dei morosi sul taccuino del tesoriere è molto lunga e ha aggravato la voragine nei conti. Le missive di sollecito inviate ai morosi sono circa 50. E buona parte dei destinatar­i sono gli ex compagni di Mdp, che in base ai conti del Pd dovrebbero oltre 400 mila euro in tutto. «Bersani, Epifani e Rossi, prima di lasciare il partito, hanno saldato i contributi fino all’ultimo centesimo — spiegano dal Nazareno —. Da Grasso, invece, niente per tutta la legislatur­a. Questi soldi, come concordato con i sindacati, servono per istituire un fondo di garanzia a sostegno dei 180 nostri dipendenti in cassa integrazio­ne». Ma tra i morosi spuntano anche nomi eccellenti renziani: Yoram Gutgeld, commissari­o alla spending review dell’ex premier e protagonis­ta all’ultima Leopolda, dovrebbe 50 mila euro. C’è poi il segretario della Calabria, Ernesto Magorno, che ne dovrebbe addirittur­a 73 mila. Mentre Matteo Richetti, rimasto indietro di diverse «rate», risulta aver rimediato.

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