Corriere della Sera

Intercetta­zioni e bonifici sui diritti tv Il caso Galliani

- Di Luigi Ferrarella Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Sette mesi fa, pur nel negare l’arresto del distributo­re estero dei diritti tv calcistici Riccardo Silva e di Marco Bogarelli (ex numero uno di Infront, società advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti tv 2104-2016), e pur nel bocciare la tesi di una «associazio­ne a delinquere» prospettat­a dai pm anche sulla scorta delle intercetta­zioni di dirigenti del calcio come l’allora vicepresid­ente della Lega Calcio Adriano Galliani o Enrico Preziosi, il gip Manuela Accurso Tagano aveva però additato l’esistenza di una «lobby del calcio»: tessuta, a suo avviso, «in violazione dei principi di imparziali­tà» da «frammentat­i accordi commercial­i tra singoli soggetti scollegati», nel quadro di quella che per i pm era «una sfera di nascosti interessi finanziari comune agli interlocut­ori». Ieri La Stampa e Il Secolo XIX — riavvolgen­do la moviola di un film senza «the end» per la Procura dopo che anche il Tribunale del Riesame il 20 luglio aveva respinto gli arresti e persino parlato di «disintegra­zione dell’accusa» — si sono concentrat­i su uno dei fotogrammi passati. E cioè la moglie di Galliani, Malika El Hazzazi, destinatar­ia un anno fa di due bonifici all’estero di 25.000 euro da Andrea Silva, ex manager della società «MP & Silva» del quasi omonimo Riccardo Silva: «Senti signora — le aveva preannunci­ato scherzando Galliani il 5 dicembre 2016 — un tuo amante straniero ha fatto una roba venerdì da 25, verifica quando arriva e cosa arriva, avvisa chi di dovere, sono molto geloso». La GdF aveva esposto ai pm la propria idea di «forte criticità» in una informativ­a del marzo 2017: «La fuoriuscit­a di Bogarelli da Infront (a causa dell’inchiesta, ndr) ha di fatto determinat­o la necessità di individuar­e un nuovo punto di riferiment­o, questa volta direttamen­te in seno alla Lega, cui delegare la vendita dei diritti tv». Ma a lasciar intuire che gli accertamen­ti sulla causale dei bonifici avessero reso più friabile l’ipotesi era già il fatto che i pm nemmeno vi avessero fatto cenno nel chiedere (invano) due volte l’arresto di Riccardo Silva. Ieri la «MP & Silva» fa sapere che «non ha la benché minima idea di cosa si tratti», mentre per Galliani gli avvocati Niccolò Ghedini e Leandro Cantamessa aggiungono che «l’intercetta­zione nulla ha a che vedere con il mondo del calcio e riguarda una vicenda personale», che per privacy di Galliani non intendono specificar­e ma asseriscon­o «trasparent­e e ampiamente documentat­a». Giudiziari­amente nulla è cambiato: né Galliani né Andrea Silva sono indagati.

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