IL AI NONNI IL SINDACO SALA CI RIPENSI
PICCOLO ACHILLE
Caro Aldo, da juventino non posso non essere contento della vittoria della Vecchia Signora sul Napoli, ma un po’ mi dispiace per la compagine partenopea. Non sono ipocrita se affermo che sarei felice se lo scudetto lo vincesse il Napoli, a patto che la Juventus si aggiudichi la Coppa dei Campioni. Il problema del Napoli è l’eccessiva «pressione» che ha sempre dato la tifoseria sulla squadra e che in passato le ha impedito in troppe occasioni di vincere il campionato. Se non fosse arrivato Maradona, forse il Napoli ancora starebbe a sognare «’o scudett».
Vincenzo Barlotti
Caro Vincenzo, ricordo quando l’Avvocato disse nell’87 che, se non fosse toccato per l’ennesima volta alla Juve, avrebbe voluto lo scudetto al Napoli. Da juventino ci rimasi male, poi capii che aveva ragione.
FINE VITA
Ho oltre 80 anni. Mi sconvolge il pensiero che a decidere come io me ne debba andare, non siano più i preti — ed era una cosa già molto pesante — ma che ora sia Salvini!
Alberto Voltaggio, Roma
CASO ILVA
È sconcertante ciò che sta accadendo sulla vicenda Ilva in questi giorni. La Regione Puglia, con un governatore appartenente al partito di maggioranza del governo, ricorre al Tar contestando il piano ambientale governativo per l’impianto. L’azione dimostra assenza totale di dialogo tra le due parti che dovrebbero invece collaborare per la salvaguardia dei posti di lavoro e la salute dei cittadini. Scelte di natura prettamente politica, con possibili gravi implicazioni sulla vita dei lavoratori o dei tarantini, vengono demandate alle decisioni della giustizia amministrativa. Purtroppo la politica abdica al proprio ruolo nel rapporto StatoRegione e non esiste la volontà di arrivare a un accordo che concili il diritto al lavoro e la salute dei cittadini coinvolti. Roberto Rinaldi, Bussero (Mi) Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere
Caro Aldo,
vorrei conoscere il suo pensiero a proposito della richiesta del giudice Ceriani di affidare ai nonni il piccolo Boettcher, «il figlio di quelli dell’acido». Così sarà marchiato a vita un innocente che avrebbe il diritto di crescere come un qualunque Mario Rossi. I nonni saranno idonei a prendere con sé il bambino e non hanno alcuna colpa. Perché non pensiamo prima di tutto al minore? Perché non dovrebbe poter crescere con due genitori, giovani, desiderosi di avere un figlio e di dargli tutto l’amore necessario?
Cari lettori,
Il tribunale di Milano ha dichiarato adottabile il piccolo Achille, il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher nato in carcere. Il Comune di Milano che ha in affido il piccolo ha difeso questa scelta, ma si è scontrato con la tesi del procuratore generale della Cassazione, favorevole a far crescere il bambino dai nonni materni: «Anche se i genitori sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto». Sono bravi nonni: «Hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai a un appuntamento tutte le volte che era loro consentito». Personalmente credo che il procuratore generale (che è una donna: Francesca Ceriani) abbia ragione. Forse il sindaco Sala potrebbe suggerire ai legali del Comune di rivedere la loro posizione: un conto è la decisione del tribunale, che solo un’istanza giudiziaria superiore può capovolgere; un altro conto è la posizione del Comune, che può cambiare. Questo ovviamente non cancella i crimini della Levato e di Boettcher. Due ragazzi, Pietro e Stefano, sfigurati con l’acido. Un terzo, Giuliano, salvo per miracolo. Un quarto, Antonio, che rischiò di essere evirato. Erano gli ex di Martina, che doveva cancellarli per punire se stessa e purificarsi agli occhi del suo nuovo amore, o meglio del suo padrone.
Lo scudetto dell’87 e l’auspicio dell’Avvocato Le frasi choc di Salvini «Fra Regione e governo veti e ricorsi di natura prettamente politica»