Marchio Alfa tutto made in Italy, la tentazione Maserati
A fine anno produzione a quota 120 mila. L’ipotesi quotazione per Magneti Marelli
Il ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1, da cui è assente da 30 anni, è stato accolto con entusiasmo dal segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, che ha dichiarato «questa è un’operazione che avrà effetti positivi. È un investimento non solo sul marchio ma sugli stabilimenti italiani poiché tutte le auto del Biscione sono esclusivamente prodotte nel nostro Paese».
Nei primi nove mesi del 2017 sono state costruite, a Cassino e a Mirafiori, 111.889 unità, tra Giulia, Giulietta, Stelvio e Mito, un incremento notevole rispetto alle 59 mila assemblate non più di due anni fa. Alla fine dell’anno si dovrebbero superare i 120 mila pezzi e nell’arco di 12 mesi sono già rientrati in piena attività oltre 4.300 lavoratori coinvolti per anni in lunghi periodi di cassa integrazione. Il lancio del programma sportivo contribuirà a diffondere il brand a livello globale, fa parte del piano industriale 2014/2018 che Sergio Marchionne aveva annunciato nel maggio 2014. Un identico progetto potrà essere applicato anche altri marchi del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, come Maserati che interessa ad un’altra scuderia che gravita intorno alla Ferrari.
Marchionne ha escluso, ancora per lungo tempo la possibilità che Alfa e Maserati possano essere scorporate dalla casa madre. Mentre va avanti la riflessione sullo spin off della Magneti Marelli e Comau. «Un’idea viva», ha detto Marchionne. La visibilità, a livello internazionale, che deriva da questo sport, seguito in oltre 200 Paesi del mondo e da circa 400 milioni di spettatori, è lo strumento per allargare la notorietà e il valore della storia di Alfa che è già dominato, da protagonista, nel passato, i circuiti della F1. Marchionne ha precisato «abbiamo voluto destinare ad Alfa le migliori risorse per diventare uno dei brand premium più importanti, ora siamo pronti a restituirle il posto che merita nelle competizioni sportive». Il prossimo piano industriale che verrà presentato dall’amministratore delegato nel primo semestre 2018, dettaglierà i modelli in uscita e le possibili collaborazioni industriali realizzabili con altri gruppi, coreani, giapponesi, cinesi , europei ed americani. Per ora nessuna alleanza è in atto.
Spin off Marchionne: Lo spin off di Magneti Marelli? È un’idea viva